Il mondo e la carestia: tragedia senza tempo

Tra i quattro cavalieri dell’Apocalisse di San Giovanni la Carestia ha da sempre accompagnato (come del resto i suoi tre degni compari) le vicende dell’umanità. Una sciagura tragica che ha colpito ogni società, ogni luogo del pianeta nel corso dei secoli e che si è riproposta con preoccupante puntualità e che ancora oggi incombe come una tenebrosa minaccia su tante zone del pianeta. Cormac Ó Gráda, storico presso l’University College di Dublino, ha dedicato questa agevole monografia al racconto della presenza di questa piaga sulla società, ne ha ripercorso passo passo la sua mortifera onnipresente compagnia, dall’Antico Egitto sino all’Africa dei nostri giorni. Una storia contrassegnata dalla lotta dell’uomo nel tentativo di difendersi dalla natura, più dura e insensibile matrigna che madre benevola, con le sue siccità, alluvioni, eruzioni, le malattie e i cambi climatici che nel corso dei secoli hanno distrutto i raccolti condannando a morte milioni di persone e di come col passare dei secoli l’umanità ha cercato di fare i conti con questa piaga nel tentativo di porvi rimedio. Ma anche dominata dalla politica miope degli stati, che sovente hanno sottostimato i pericoli, come nel caso dell’Irlanda del secolo XIX con le autorità britanniche spettatrici passive del disastro, o che in altre occasioni hanno volutamente e scientificamente messo in atto politiche omicide. Coi disastri annunciati risultato della folle politica messa in atto da Stalin nell’Unione Sovietica, o dalla Cina maoista degli anni Sessanta, sino ad arrivare al brutale regime di Pol Pot in Cambogia.

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CORMAC O’ GRÁDA, Storia delle carestie, Il Mulino, Bologna 2011,pp. 263, 24 euro

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