Il gioiello ritrovato del “papà” di Maigret

Tutto ha inizio con un tragico incidente: il ricco quarantenne celibe Jules Guérec, proprietario di due pescherecci nell’importante porto bretone di Concarneau, investe il piccolo Joseph Papin con la sua auto e, in preda al panico, scappa senza soccorrerlo. Viene così catapultato in un turbine di angosce, sensi di colpa e soprattutto bugie, in particolare quelle raccontate alle sue tre sorelle, Céline, Françoise e Marthe, che da sempre accudiscono e controllano il fratello con una dedizione totale, possessiva, quasi morbosa.Proprio grazie allo sventurato episodio, Jules Guérec avrà la possibilità di liberarsi dalla prigione dorata in cui lo custodiscono gelosamente le tre “signorine di Concarneau”: sempre che riesca a raccogliere tutto il coraggio necessario per svincolarsi dalla sicurezza dell’abitudine. Rimasto finora sepolto sotto l’imponenza della produzione letteraria del “padre” di Maigret, viene alla luce un ennesimo gioiello di Georges Simenon, a quasi settant’anni dalla sua stesura e per la prima volta in Italia grazie ad Adelphi.

Georges Simenon, Le signorine di ConcarneauAdelphi edizioni, Milano 2013pp. 136 16 euro

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