Il dialogo tragicomico tra mamma e figlio

Il libro scaturisce da un’idea nata una notte a Mantova, al Festival della Letteratura, quando lo scrittore, già autore di numerosi romanzi come Mi fido di te scambia battute telefoniche con la madre, la vera protagonista di questo “non romanzo” dallo stile colloquiale. Capovolgendo gli stereotipi su scrittura e scrittori sardi, cupi e duri cantori di usi e riti ancestrali, questa serie di dialoghi a tratti surreali e folgoranti è sì dolente, ma anche lieve. In forma di tragicommedia, accanto ai drammi di una madre e di una moglie ci sono l’enorme forza vitale di una donna e una grande ironia. Si ride anche amaramente, vivendo tra un dialogo spezzato e un altro le vicende familiari dell’autore e quelle della comunità; e sua madre è al centro di tutto, col coraggio e il finto cinismo a celare la fragilità. Un colloquio instaurato con il figlio, solo apparentemente superficiale, in realtà profondo e umano, a tratti straziante. E al di là di rapporti che paiono essenziali, affiora tanta generosità verso gli altri. Senza nulla chiedere.

Francesco AbateMia madre e altre catastrofiEinaudi, Torino 2016, pp.168, 16 euro

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