Il cielo del Madagascar e l’anima di un popolo

Con un omaggio all’economista scomparso Federico Caffè, per la sua capacità di analizzare l’economia mondiale presagendo l’esplodere delle contraddizioni del sistema, si apre questo romanzo scritto da un professore di economia. Un’isola, il Madagascar. Un gesuita, padre Saverio. Una missione: evangelizzare quei popoli. Il libro racconta del suo viaggio tra fango e strade dissestate, in un presente in bilico tra passato coloniale e indipendenza imbevuta di capitalismo, povertà e degradazione. Il protagonista, lacerato dalla teologia della liberazione, viene messo alla prova nella sua natura, rigogliosa e mite come le persone che incontra. In un clima di iniziale diffidenza indaga sui riti locali malgasci, confrontandosi con una religione fatta di valori ancestrali. Il romanzo si snoda sullo sfondo di un “genocidio culturale” già attuato nella Roma di Pasolini. Descrizioni colorite di mercati e paesaggi, persone e case, barriere coralline e cieli stellati. La missione nella boscaglia disvelerà le ambiguità che avvolgono tutto nella nebbia.

Giulio QueriniSotto il cielo del MadagascarFazi Editore, Roma 2015, pp.221, 17.50 euro

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