Igort, autobiografia di un “irregolare”

Arrivati a un certo punto della vita, ognuno di noi avverte l’esigenza di fare bilanci. Il più delle volte accade nel silenzio più assordante della propria coscienza, per gli artisti, limitando il campo dei personaggi più o meno illustri, spesso si traduce in scrittura autobiografica. Ciò naturalmente non vale sempre, ma per Igort, pseudonimo di Igor Tuveri, disegnatore di fama mondiale, capace di tradurre in fumetti la cronaca (Quaderni giapponesi, ucraini, russi), animatore e agitatore in gioventù della scena musicale e intellettuale bolognese, fondatore di riviste e case editrici, si può fare un’eccezione. Anche perché il racconto di sé che fa in My Generation non fa sconti e rivela l’itinerario estremamente vitalistico di un adolescente di provincia (la Sardegna degli anni Sessanta e Settanta prima di emigrare a Londra e poi arrivare in Emilia) che attraverso l’arte, la musica, la letteratura di genere approda all’elaborazione di un linguaggio adulto e originale che non trascura componenti amicali (Valvoline, Paz, Carpinteri, e altri) e ludiche.

IgortMy GenerationChiarelettere editore, Milano 2016, pp. 294, 19,90 euro

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