I versi di Nicola Dal Falco: equilibrio di forme e figure

«Forse più di ogni altra cosa /questo è il mare dell’astrazione». L’incipit della raccolta bene evidenzia la poetica di Nicola Dal Falco che si nutre, nella misura e nella sobrietà del dettato, di cultura e figuralità. Fitta è la serie di rimandi a luoghi e a figure esemplari che sono in tensione col proprio vissuto. Vi è equilibrio di forme e fra figure ed immagini e un gusto del dire dell’esporre del considerare. Classici gli attacchi con alcune incisive forme dubitative e considerative. Ricca l’aggettivazione. Per tutte le poesie “Vedi il Tirreno”: «Vedi il Tirreno / che spande luce azzurra di cime / chiuse tra nuvole rade / e bastimenti silenziosi / come alberi che tengano / i confini del mondo / la piega della spiaggia / la spiga del sole / e la scia // oggi è il mare / che guarda me».

Nicola Dal Falco, GionaNella pancia del Pesce Cane (pref. G. S. Marchianò) La Vita Felice, Milano 2016, pp. 60, 10 euro

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