I segreti di famiglia in riva al Finger Lake

Finger Lakes è una regione dello Stato di New York punteggiata da laghi stretti e profondi che dall’alto paiono, appunto, dita (fingers, in inglese) di una mano. È in questo paesaggio incantato che Kim Edwards ambienta Un giorno mi troverai, titolo originale, più evocativo, The lake od dreams, il lago dei sogni. E la dimensione onirica, quasi trasognata, è molto presente in questo romanzo scritto dall’autrice di Figlia del silenzio, best-seller mondiale da 5 milioni di copie. Anche questa volta il lettore è alle prese con una storia di famiglia e di segreti. Lucy, la protagonista, è una giovane donna alle prese con l’inspiegabile morte del padre: tornata dal Giappone dove viveva, scopre nella vecchia casa di famiglia oggetti e lettere che raccontano del passato dei suoi nonni e bisnonni. Si imbatte in particolare nella storia di Rose, una suffragette americana che a metà dell’ Ottocento lottava per i diritti delle donne. Che cosa c’entra la storia di Rose con quella dipinta da una donna nelle vetrate della chiesa del villaggio di Finger Lakes? La scrittrice americana, forte del successo del passaparola, torna a confezionare un romanzo di formazione tutto al femminile. Tanti e dettagliati i riferimenti storici: proprio a Finger Lakes - ancora oggi un museo e un riccio archivio lo dimostrano - furono attive le proto-femministe americane, molte delle quali subirono il carcere e la violenza per le loro posizioni progressiste. Ecco allora che la storia di Lucy e della sua antenata Rose può essere letta in filigrana come il cammino dell’emancipazione femminile attraverso due secoli. È questo l’aspetto più interessante di un romanzo che punta al cuore (e non deluderà le fan dell’autrice).

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KIM EDWARDS, Un giorno mi ritroverai, Garzanti Editore, Milano 2011, pp. 432, 18.60 euro

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