I ricordi di un amico sul vero Cesare Pavese

Il Santuario di cui si parla è quello di Crea, una delle montagne sacre, dei centri di spiritualità del Nord Italia. Il volume non solo raccoglie una parte della biografia dello studioso di sociologia nella sua amicizia con lo scrittore, e della giovanile esperienza di traduttore per Einaudi, ma è un utile pungolo a ripensare la figura di Cesare Pavese in una prospettiva più consona e fuori dalla dimensione della chiacchiera e della vera e propria stupidità. Stupidità e “gossip” da cui non sono esenti anche studiosi notevoli, cui si deve la costruzione della “leggenda Pavese”, alla disanima della quale prima o poi occorrerà mettere mano. Per capitoletti brevi, ma icastici: «Un uomo complesso e privato», «Riso amaro e antipolitica», «La fede di un non credente», «Un antifemminismo di facciata» ecc... , il libro procede nella sua struttura memoriale e nella investigazione dell’uomo Pavese, anche con una ricca citazione di comprimari, quali Beppe Fenoglio, Giacomo Noventa e Adriano Olivetti, sui quali non si può non porre l’attenzione.

Franco FerrarottiAl Santuario con Pavese. Storia di un’amiciziaEDB edizioni, Bologna 2016, pp. 124, 11.50 euro

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