I “Raccontini” di Rossi sull’eccentricità d’oggi

La scrittura metropolitana di Tiziano Rossi oscilla fra prosa poetica e racconto breve. In questo libro è il secondo che la fa da padrone. In una pagina, al massimo due o due e mezza, Rossi esplora con ironia la dimensione di un’umanità massificata, completamente inghiottita dalle volontà altrui, la dimensione anonima di chi sceglie ciò che è già stato scelto e imposto “democraticamente” da altri, ratifica la parola altrui, i desideri altri, i bisogni promossi da altri, insomma l’hollow man, ideale di una società dei consumi di cui Rossi riesce, più di ogni trattato di sociologia, a rintracciare, nella eccentricità, nella bislaccheria e nelle trasgressioni previste e promosse a fine di guadagno, ancora qualche traccia di vitalità. Non manca nel racconto Recensire una bonaria ironia della figura del critico letterario, applicata agli oggetti di un futuro Realismo Terminale, alla Oldani, cui contrappone la sua stoica accettazione di una fattualità tale e quale.

Tiziano RossiQualcosa di strano. RaccontiniLa Vita Felice, Milano 2015, pp. 180, 14 euro

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