I mille volti del tempo verso un nuovo inizio

Fin dal titolo e dalla copertina, nei quali una mano sembra offrirci un antico ed elegante orologio da taschino, capiamo come centrale, in questa storia, sia il tempo, in tutte le sue accezioni. Innanzitutto si intrecciano il tempo presente e quello passato della protagonista, Viola, che racconta a Mauro, un uomo istintivo e solitario incontrato durante un concerto in memoria del marito, la storia del suo amore spezzato dalla morte e della sua vita dedicata appunto al consorte, Federico, un apprezzato direttore d’orchestra, amato e rimpianto da tutti. Una vita apparentemente perfetta, ma che invece nasconde umiliazioni, reticenze, rinunce: e che ora è in attesa di un riscatto, via via più consapevole. Una vita, la loro, consacrata alla musica: e si torna al tempo, dunque. Questo, con le sue varianti e le sue declinazioni, è il leitmotiv del romanzo: c’è il tempo perduto e il tempo di cui riappropriarsi; c’è quello del lavoro o della famiglia; c’è quello rigoroso, matematico, scandito dalle lancette dell’orologio o dalle oscillazioni del metronomo, e quello fluido del cuore; e c’è il tempo riempito dalla musica, che si oppone a quello vuoto, silenzioso dell’attesa e della dimenticanza. Con tocchi sapienti e uno stile fortemente poetico, ne Il tempo tagliato l’autrice, al suo esordio narrativo, ci racconta come una donna, rileggendo tutto con occhi nuovi, riesca a rimettere insieme i pezzi del proprio mondo nonostante il dolore che rischia di travolgerla, e come all’improvviso decida di evadere dalla realtà con una fuga che è, prima di tutto, un viaggio insieme pericoloso e liberatorio, dentro se stessa.

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