Gli anni del terrorismo narrati da un militante

Una specie di diario di guerra quello di Attilio Wanderlingh, un sessantottino che cerca di ricostruire attraverso le sue esperienze di vita vissuta quegli anni tra il 1968 e il 1980 che sconvolsero il mondo. Tra le foreste dell’America centrale, dal Nicaragua sandinista, al Salvador della dittatura militare, al Libano squassato dalla guerra civile, nei campi di addestramento palestinesi in Giordania con i più spietati terroristi internazionali, primo fra tutti quel Carlos, che l’autore conobbe in prima persona, al Corno d’Africa del conflitto eritreo e alla la Praga del 1968. I ricordi di un militante itinerante impegnato nella sua perenne lotta contro il sistema sino alla disillusione finale col brusco ritorno alla realtà e la fine dei sogni, che lo porta a rivivere quegli anni con un piglio sovente ironico e disincantato.

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A. WANDERLINGH, Prima del disincanto, Intra Moenia, Napoli 2011, pp. 127, 16 euro

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