Giacomo Noventa, un tesoro frainteso

Solo una storiografia decrepita e d’impronta idealistica riduce la lettura e lo studio dei poeti ante seconda guerra mondiale alla triade Montale, Ungaretti, Quasimodo ossia alla sola tradizione simbolista-decadente con qualche sporadica incursione in Saba. Ben più determinanti sono le figure umane ed intellettuali di Clemente Rebora e Giacomo Noventa che a tali tradizioni idealistiche reagirono sul campo e in varie forme lungo una linea cattolico-liberale che recepiva il meglio della cultura europea. Noventa (pseudonimo di Giacomo Ca’ Zorzi, 1898-1960) è figura di alto profilo poetico e dottrinale. Riunendo più di una decina d’anni di studi - dal saggio del 1997 comparso fra i numerosi usciti su «Kamen’», che dedicò centinaia di pagine al poeta di Noventa Piave, sino a studi più recenti - Daniela Marcheschi getta luce e invita a nuovi percorsi di approfondimento su questo intellettuale e poeta fondamentale per le sorti della cultura italiana contemporanea, un autore poco studiato e spesso frainteso. L’ Appendice è ricavata da appunti inediti attinti dall’archivio della fondazione Dino Terra con brani dalla lettera intercorsa per la stesura del volume collettaneo Oltre il diluvio . Sommario dell’Italia contemporanea edito da Garzanti nel 1947 per il quale Noventa scrisse il saggio Quelli dell’Arca. Tanto Noventa è un grande poeta, godibile nel suo veneto di respiro internazionale, tanto la sua prosa è talvolta ardua, perché è l’emersione, di ragionamenti e di una cultura estesissima e spesso sotto-traccia e non esplicitata, data per nota. In tal senso questi saggi, nella brevità e chiarezza, sono una utile ed imprescindibile guida.

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DANIELA MARCHESCHI, Nessuno è poeta. Scritti su Giacomo Noventa. Trasciatti, Lucca 2011, pp. 68, 9 euro

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