Gadda e il suo “mentore” in un carteggio virtuosistico

Conteso tra Garzanti ed Einaudi e prostrato dalle fatiche del pubblicare (per lui rispettare i tempi era impresa inavvicinabile), Gadda riuscì a districarsi in quel ginepraio grazie all’amichevole consulenza di critici quali Gianfranco Contini e Pietro Citati. Con quest’ultimo l’autore del Pasticciaccio avviò una corrispondenza sul finire degli anni ’50 che durò un decennio abbondante e di cui ora Adelphi pubblica le sole missive gaddiane in un gustoso libretto curato da Giorgio Pinotti e con un saggio in postfazione (che forse sarebbe stato più opportuno anteporre alle lettere, onde non tuffare anzitempo il lettore nel “gomitolo” verbale dell’Ingegnere) proprio di Citati. Un volume che non può mancare sulle scrivanie dei gaddiani doc, fra i quali, si collocava in primis - per sua stessa ammissione - lo stesso Citati.

Carlo Emilio GaddaUn gomitolo di concause - Lettere a Pietro CitatiAdelphi, Milano 2013pp. 239, 14 euro

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