Fra i quesiti “ultimi” di Giulia Zandonadi

È possibile interloquire con una filosofia dialogica, con una filosofia dell’Altro e del tu con una poesia monologica sia retoricamente sia mensuralmente?

Se il testo non diviene a sua volta un interrogante, non pone in profondità l’interrogazione filosofica di partenza, tende a svilupparsi in commento, in glossa, in amplificazione, anche creativa. Questa è la direzione che pare abbia scelto Giulia Zandonadi in questi Dialoghi con Buber. Col grande pensatore austriaco-israelita, maestro di versioni poetiche della Bibbia in tedesco, la Zandonadi intreccia un confronto intertestuale accogliendo in una riflessione interiore l’interrogazione primaria, ma dove finisce l’investigazione dell’altro? È a questo quesito che dovrà rispondere adeguando gli strumenti anche “tecnici” se vorrà proseguire su questa strada. «Pensi alla vita dopo la morte / Sento uno sfarfallio nella tua voce, / ti sei contraddetto? // C’è vita nella morte, / ma non sai in quale forma. // E la scienza allora? Un atto di fiducia, / la religione ragionata dell’uomo».

Giulia Zandonadi - Dialoghi con Buber LietoColle Editore Faloppio (Co) 2016 pp. 70 13 euro

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