Fra amori e intrighi nella Venezia del ’300

Amori travolgenti e inconfessabili segreti. Intrighi, menzogne, giochi di potere. E in lontananza l’ombra nera della peste, in una Venezia di metà Trecento da esplorare con gli occhi di due donne in lotta contro un destino comune, che farà loro scoprire quanto tenace sia il legame che unisce una madre e un figlio. Ci sono tutti gli ingredienti del feuilleton da ombrellone nel nuovo romanzo di Valeria Montaldi, lettura consigliata a un pubblico femminile o comunque incline a quel romanticismo epico che si nutre di amori negati e successive rivalse, di lacrime e palpitazioni. Solo che a tormentarsi, qui, non è il cuore di due focosi amanti (o meglio, non solo), ma quello di due giovani madri, la patrizia Giulia e la popolana Nicoleta. La prima sarà costretta a rinnegare il frutto del suo legame con un setaiolo ebreo sotto un velo da suora, l’altra se lo ritroverà in pancia l’indomani di una terribile notte di abusi. Con prosa fluida e incline alla descrizione, l’autrice fa correre i loro destini su due binari convergenti, immersi in una Venezia fosca e tentacolare.

Valeria Montaldi, La prigioniera del silenzioRizzoli editore, Milano 2013pp.427, 18 euro

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