Eva e la vita in agguato nell’ultimo Montefoschi

È la musica nitida e ovattata, il suono preciso e morbido della scrittura la prima cosa che coinvolge e avvolge di questo nuovo romanzo di Giorgio Montefoschi, in cui gioie e dolori della vita, di una storia d’amore, hanno un’eco sfumata, malinconica e intensa. Il gioco tra la precisione, il nitore e i particolari e lo sfumare di tutto verso sensazioni più generali, proprio della narrativa di Montefoschi, in queto lavoro si fa più evidente e risolto che mai. Anche la toponomastica, portata a livelli di realismo e precisione assoluti, tra Villa Borghese, il lungotevere, tra i Parioli e Prati, per strade, luoghi, nomi, bar, ma anche cosa vi bevono o comprano i protagonisti, non è una sorta di minimalismo superficiale, ma, con la sua ossessività, assume un valore straniante, come di un mondo esemplare, metaforico e astratto.

_________

G. MONTEFOSCHI, Eva, Rizzoli, Milano 2011, pp. 274, 18,50 euro

© RIPRODUZIONE RISERVATA