Etica e letteratura, un nuovo sguardo

Anche in Italia sono rari gli studi sul rapporto fra etica e letteratura sia che si tratti di un’etica esterna dedotta dai testi letterari, sia una vera e propria etica interna della scrittura, secondo la partizione qui presentata da Pino Menzio, che dà in questo libro uno sguardo principalmente novecentesco del problema in ambito americano, francese e tedesco con una ricognizione delle radici storiche della questione e dei possibili e pensabili sviluppi attinenti alle principali tradizioni di pensiero. Nel nostro Paese hanno contribuito a ciò non solo tradizioni di autonomia della letteratura e lo strutturalismo come in area francese, ma a questo si è aggiunta una miscela letale fatta di neoidealismo autoctono e di semiologia e di strutturalismo d’importazione, non avendo avuto in Italia studiosi, in queste direzioni, del calibro di Lotman, Bachtin, Barthes, Foucault. Il libro è utile non solo per quanto detto, ma anche perché aiuta a focalizzare i problemi. Inoltre per l’attenzione che è riservata alle genesi ed all’eziologia delle connessioni e degli intrecci disciplinari. Al rigore e alla chiarezza dell’esposizione, fanno seguito a posizioni che pongono l’accento sull’aspetto conoscitivo della letteratura, al quale si affiancano quelli «di pietas e di orientamento come nuclei centrali di un’etica letteraria». Il vecchio problema dell’autonomia ed eteronomia dell’arte si fa più contrappuntistico, stratificato e complesso in un disegno in cui bisogna ripensare l’articolazione “polifonica” e dialogica dei saperi e delle interrelazioni fra arte, etica, morale, diritto, linguaggio...

_____

PINO MENZIO, Nel darsi della pagina, Libreria Stampatori, Torino 2012, pp. 342, 20 euro

© RIPRODUZIONE RISERVATA