Esistenze da horror narrate da Morozzi

Musicista e scrittore italiano, già autore di Blackout, un thriller ambientato all’interno di un ascensore, Gianluca Morozzi ama raccontare storie forti e non smentisce la sua fama neppure nel suo ultimo romanzo, di genere horror, ambientato in una città del nord Italia. Nemo Quegg, un uomo anonimo e insospettabile, compie un omicidio tra una folla di testimoni. Alla psicologa che lo sottopone a perizia psichiatrica racconta dell’incontro con una giovane donna che ogni mattina sedeva sullo stesso autobus che lo portava al lavoro poi, in un’ escalation di eventi, la vicenda diventerà più complessa e gradualmente svelerà interrogativi su altri fatti criminosi, su altri destini segnati da cicatrici, su altre vite dolorose. Eccessivo e provocatorio, lo scrittore indaga nella parte più riposta dei pensieri ponendo la sua attenzione sui personaggi: anime piene di ferite, che abitano corpi di altre vite e che precipitano in una ragnatela di situazioni «ordita da burattinai che tirano i fili di un assurdo gioco». Memorie e sogni si alternano alle vicende reali in una serie di eventi legati tra di loro. Nel cerchio del karma ci sono almeno tre personaggi e tante vite precedenti: il male fatto in una vita è restituito in quella vita successiva, sensi di colpa e di espiazione portano ad altre colpe ed altre ancora.Tra delitti e perizie psichiatriche, vite su vite, sogni su sogni, si consumano storie disperate fino all’ inquietante epilogo. Un noir, scritto con stile asciutto. Buon connubio tra amore e morte, dolore e incubo.

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