Ernest Hemingway, una vita da romanzo

Fin da bambino aveva le idee chiare e il suo slogan era di non avere paura di niente. Insomma fin dall’infanzia Ernest Hemingway dimostrava quella sbruffoneria e capacità di fare di se stesso il migliore dei suoi personaggi come poi dimostrerà negli scarsi, ma intensi, 62 anni di vita. Una vita che si concluse il 2 luglio di 50 anni fa e che Linda Wagner-Martin racconta in questo libro.Era bravo a scuola, meno nella musica - suonava il violoncello - e apprezzato studente in scienze, latino, matematica. Il suo talento di scrittore era già riconosciuto allora. Poi venne la guerra, che durò solo poco più di un mese per lui, ma gli costò 227 frammenti di metallo conficcati nelle gambe. E nell’ospedale della Croce rossa americana a Milano, visse la sua prima esperienza significativa: l’amore per Agnes. Pensava che l’avrebbe sposata ma ricevette un rifiuto che pesò su tutta la sua vita.Ernest convolò comunque molto presto a nozze con Hadley Richardson, la prima moglie che prestissimo si accollò volontariamente il sostegno pratico ed economico della casa per lasciare che Ernest si dedicasse alla scrittura. Poi venne la seconda moglie Pauline Pfeiffer, a cui seguirono anche i matrimoni con Martha Gellhorn e Mary Welsh. Il suo tormento furono sempre i soldi, da quando: ancora negli ultimi giorni della sua esistenza, oramai celebre, e nonostante avesse raggiunto il vertice della fortuna letteraria vincendo il Pulitzer e anche il Nobel, Hemingway continuava ad essere tormentato dalle questioni economiche così come dall’ossessione di essere oggetto di spionaggio.

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