Emma Darwin, una donna “evoluta”

Assomigliava, e non solo nel nome, a Emma, l’eroina di Jane Austen. Come lei era bella, ricca, intelligente, volitiva, arguta. Come lei tentava di sfuggire alle convenzioni, viveva in una famiglia numerosa, adorava il teatro ma anche la campagna inglese. Tutto questo e molto altro era Emma Darwin, nata Wedgwood. Chiara Ceci, giovane naturalista italiana trapiantata a Cambridge e coordinatrice scientifica della mostra sul bicentenario della nascita di Charles Darwin, ha redatto la prima biografia dedicata alla moglie del grande scienziato. Se ne sentiva il bisogno? Sì, perché svela molti fatti inediti. Innanzitutto Emma Darwin, madre di dieci figli e molto religiosa, era nata in una delle migliori famiglie del tempo, i Wedgwood, quelli delle celebri ceramiche inglesi. Colta e appassionata di viaggi (nel libro è ricostruito il suo tour nel nostro Paese), non fu affatto un’anima candida dedita alla casa, mentre il marito partiva per l’altra parte del mondo, alla ricerca delle origini della specie. Emma fu moglie, sodale, compagna. Dopo un iniziale turbamento, dovuto a motivi religiosi, davanti alle innovative tesi del marito sull’evoluzionismo ne divenne la più preziosa custode. Di più: è con lei che Darwin si confronta ed è da lei che viene spinto e tallonato affinché finisca (gli ci vorranno decenni) la pubblicazione del libro che avrebbe rivoluzionato la biologia moderna. Moglie e madre esemplare, ottima penna, attenta alla beneficenza ma amante delle arti (specie l’opera). Emma Wedgwood Darwin fu una preziosa presenza per il marito. Senza di lei, L’Origine della specie non sarebbe mai stato scritto.

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