E Ceronetti aggiorna i “Poemi del Gineceo”

Guido Ceronetti è senza dubbio, tra i contemporanei, il più apocalittico e imprevedibile dei nostri intellettuali. Non c’è campo che non abbia sfiorato intriso di puntuta e polemica originalità. Il teatro come la poesia, l’elzeviro elegante, come il commento critico piuttosto che l’aforisma poetico, non hanno segreti. Persino le dotte traduzioni come Il cantico dei cantici sono diventati imprescindibili per capire l’attualità e lo stesso poeta-artista. Giunge ora in libreria, integrato con aggiunte inedite e una nota d’autore, Poemi del Gineceo, già apparso nel 1998 come opera di un poeta turco vissuto tra la fine dell’800 e la Seconda guerra mondiale. Scoperto dallo stesso Ceronetti, che se ne faceva carico dell’intera curatela: un “divertimento” che oggi dà l’esatta misura e distanza di un piccolo capolavoro della poesia di questi ultimi vent’anni.

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G. CERONETTI, Poemi del Gineceo, Adelphi, Milano 2012, pp. 84, 10 euro

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