Due fratelli difficili: li divide un omicidio

Da pochi giorni in libreria, Le case degli altri, il nuovo romanzo di Jodi Picoult, è già un best-seller. Per le fan della regina dei legal thriller si tratta dell’ennesimo appuntamento con un romanzo corposo nelle pagine, curato nella forma e intenso della sostanza. Ancora una volta la scrittrice americana, che ha firmato anche La bambina di vetro, Il colore della neve e Senza lasciare traccia, si confronta con il tema della malattia e con le dinamiche familiari. Se ne La custode di mia sorella (Hollywood ne fece un film), la piccola protagonista soffriva di una malattia rara tanto da necessitare di continue donazioni di sangue della sorella minore per poter vivere, qui i protagonisti del giallo sono due fratelli. Il grande, Jacob, affetto dalla sindrome di Aperger, meglio nota come autismo, il piccolo, Theo, condannato a vivere una vita in secondo piano, giacché le attenzioni dei genitori si riversano tutte sul figlio malato. Theo, che si sente escluso da casa sua, comincia a manifestare uno strano vizio: spia le case degli altri. Finché un giorno accadde un evento tragico (la maestra di Jacob viene assassinata in casa sua) e i sospetti ricadono sul ragazzino autistico. Così diverso dagli altri, così imprevedibile, così incapace di comunicare attraverso il linguaggio tradizionale, Jacob è presto accusato. La verità, va da sé, è ben più complessa. Come sempre nei romanzi di Picoult, tutti i personaggi sono ben tratteggiati, l’intreccio sapientemente diretto, la soluzione della storia imprevedibile. Il risultato finale, ancora una volta, molto convincente.

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JODI PICOULT, Le case degli altri, Corbaccio Editore, Milano 2011, pp. 650, 19.60 euro

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