Dentro i versi di Heaney, il “poeta con la vanga”

Vent’anni fa vinceva il Premio Nobel e vent’anni fa nasceva anche Fazi, la casa editrice romana che lo mise per prima in catalogo. Oggi Seamus Heaney (1939-2013) è universalmente riconosciuto fra le maggiori voci poetiche del secondo Novecento e Paolo Febbraro, lui stesso poeta oltre che saggista, ne offre un ritratto puntuale in questo volume documentato, appassionato e soprattutto partecipato in virtù dell’amicizia che legava lo studioso italiano al grande autore irlandese, il quale - come ebbe a dire in più occasioni - utilizzava la penna come una vanga per cercare il senso della vita e restituirne qualche zolla ai lettori: «Between my finger and my thumb/ The squat pen rests. / I’ll dig with it» (Fra l’indice e il pollice 7/la penna sta accovacciata. / Scaverò con quella).

Paolo Febbraro, Leggere Seamus HeaneyFazi, Roma 2015, pp 191, 17.50 euro

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