Dentro Testori: cuore e parola fra arte e teatro

La parola anzitutto e davanti a tutto. Quella con la P maiuscola dell’incipit del Vangelo di Giovanni (il Verbo fattosi carne e dunque creatura da creatore ), ma anche la parola di noi tutti: quella sussurrata, quella scritta, quella scandita, quella gridata, quella accompagnata dal gesto, declamata ad alta voce o soffocata in un sospiro sopra un palco: quella teatralizzata insomma.

Si intitola Lo scandalo del cuore, ma si potrebbe tranquillamente titolare Lo scandalo della parola il libro che Fabio Francione ha dedicato a Giovanni Testori e che approda oggi sugli scaffali per l’editore Clichy. Perché è fuori di dubbio che il grande autore di Novate Milanese, scrittore, poeta, drammaturgo ma anche pittore, critico d’arte, saggista e corsivista, ha fatto della parola per così dire “incarnata” il perno della sua straordinaria esperienza culturale. Una parola cresciuta dentro la Parola per l’appunto - in quella matrice cristiana così forte e così coraggiosamente sempre rivendicata («come una ditata che mi fosse rimasta nel momento del mio concepimento») - e di lì promanata in ognuno dei molti ambiti in cui l’intellettuale milanese mise a frutto i suoi talenti, a partire soprattutto dal teatro, quello - come scrisse nel giugno del 1968: il cui vero luogo di espressione «risiede in una specifica, buia e fulgida, qualità carnale e motoria della parola».

L’agile volume che il critico lodigiano ha imbastito per il torchio fiorentino racconta un Testori molto personale, “partecipato”, riletto ex post grazie alle rappresentazioni migliori del suo teatro andate in scena nei vent’anni abbondanti seguiti alla sua morte, ma anche grazie ai diversi tributi dedicati alla sua attività di pittore e di critico/curatore di mostre, tanto nella sua casa di Novate trasformata in galleria permanente quanto in altre prestigiose sedi milanesi.

Francione ha ripreso le recensioni (teatrali e di esposizioni artistiche) realizzate in questi anni per «il Cittadino» e per «il Manifesto», legandole insieme in un unico discorso interpretativo che parte dal presupposto di leggere il teatro testoriano attraverso il teatro stesso (in special modo quello che ne ha rimesso in scena di recente le pièces più innovative ) e, più in generale, misura il discorso critico sull’intera produzione creativa di Testori. Autore il cui “sperimentalismo” - come ebbe a scrivere Giovanni Raboni - altro non fu che un modo di escogitare e perfezionare modelli stilistici ed espressivi differenti per «far quadrare i conti con la verità delle proprie emozioni, ossessioni e speranze», restituendole in qualche modo vive e pulsanti (a volta anche urtanti ed eccessive) ai lettori/spettatori/fruitori della sua opera.

Il libro si compone di una biografia ragionata dell’autore (nato nel 1923 e morto 70 anni più tardi dopo una lunga malattia), cui seguono la nota critica vera e propria di Francione, e una raccolta di brevi interventi/giudizi sull‘opera testoriana usciti in diverse sedi editoriali nel corso della sua lunga attività culturale. Il tutto affiancato da un pregevole apparato iconografico, con immagini anche poco note di Testori a documentarne i momenti più forti della sua non comune esperienza umana oltre che intellettuale. Chiude il volume una bibliografia essenziale, agile quanto utile per un primo orientamento critico nella vasta produzione testoriana.

Fabio Francione (a cura di) Giovanni Testori - Lo scandalo del cuore Clichy, Firenze 2016, pp. 144, 7,90 euro

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