Dentro i meandri del “femminicidio”

Per descrivere il fatto è stato coniato un nuovo termine: femminicidio. In Italia si compie, ogni giorno, una vera e propria strage: quella delle donne. Una ogni tre giorni è stata ammazzata nel 2011, 158 morte nel 2012. Vittime di furti, rapine, violenze da sconosciuti? Quasi mai. A colpire è “la mano di casa”, quella del marito (o ex marito), del fidanzato, del padre, del fratello. Esiste ancora il delitto d’onore, in Italia ed è il momento di non far più finta di niente. Va letta e riletta l’inchiesta di Riccardo Iacona, volto noto al pubblico di Rai Tre per il programma Presa Diretta: qui il giornalista prende in mano la penna e tratteggia magistralmente un affresco italiano, da Enna a Milano, in cui la casa, il posto che dovrebbe essere il più protetto e sicuro, per molte donne si tramuta in un inferno. Felice eccezione di reporter tv prestato alla narrazione (ché questo saggio scorre come un romanzo: acuto, intenso, vivido), Iacona non fa mera cronaca. Realizza un documentario di parole che vuole scavare nel fenomeno per capire che cosa accomuna le vittime e i carnefici, quali sono i meccanismi che provocano i femminicidi e che cosa si può fare perché questa strage smetta. Senza dimenticare le altre forme di violenza domestica, quelle non denunciate: in quasi tutte le storie narrate, il protagonista è il silenzio. Il silenzio dei familiari, che vedono ma non parlano, il silenzio delle donne, isolate dal mondo, il silenzio degli uomini, che non sanno spiegare la follia del loro gesto. “Se questi sono gli uomini” si chiede Iacona nel titolo, ricordandoci che questa storia riguarda tutti.

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RICCARDO IACONA, Se questi sono gli uomini, Chiarelettere Editore, Milano 2012, pp. 258, 13.90 euro

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