Dalla cinepresa alla carta, lo sguardo di Ermanno Olmi

Tra i maggiori cineasti viventi, Ermanno Olmi da alcuni anni mostra una loquacità che sembrava non appartenergli. Schivo, appartato, isolato sui monti di Asiago o in giro per il mondo, concentrato su questioni essenziali, il regista di Treviglio ama parlare solo con i suoi magnifici film. Ora nel crepuscolo della sua carriera (e che carriera! Gli ultimi film da Centochiodi al Villaggio di cartone, fino a Torneranno i prati sono autentiche gemme) cerca con la parola attraverso articoli, libri e interviste di far arrivare al pubblico quei temi a lui cari. Il mistero dell’uomo, il suo passaggio nel mondo, il rapporto con la Natura, l’equilibrio ecologico, l’amore per tutti gli esseri viventi, sono questi gli argomenti che sostanziano Il primo sguardo, l’ultima conversazione di Olmi, curata da Marco Manzoni.

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Ermanno Olmi (a cura di Marco Manzoni), Il primo sguardoBompiani Editore, Milano 2015, pp. 186, 12 euro

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