Da Gerusalemme ad Atene, la “rivelazione greca” di Weil

La rivelazione greca è un libro ostico, di difficile lettura. Ma sorprendente, per come la filosofa Simone Weil dipana il suo pensiero, collocato tra la metà degli anni ‘30 e il 1943, ultimo anno della sua vita, , nell’intricato reticolo letterario-drammaturgico della Grecia antica. Tra le tragedie Antigone ed Elettra, l’opera – mondo dell’Iliade e i testi platonici, Weil giganteggia con il suo stile che giustappone la forma saggio all’abbozzo, l’appunto all’intervento fino alla “rivelazione” conclusiva con la lettura “greca” dei Vangeli. Ed è questo come sottolineano i curatori Maria Concetta Sala e Giancarlo Gaeta, uno dei motivi forieri di novità. Accanto a questa lettura, che fa passare i testi non da Gerusalemme ma da Atene, c’è quella più ordinaria di voler rendere accessibile alle masse quella lontana letteratura.

_____

Simone Weil, La rivelazione greca, Adelphi, Milano 2014, pp. 490, 28 euro

© RIPRODUZIONE RISERVATA