Bowie, il Duca Bianco “visto” da Delbono

La morte improvvisa di David Bowie - anche se da diciotto mesi il cantante e performer inglese viveva con la consapevolezza che la fine era vicina - ha gettato molti nello sconforto. Immediatamente c’ è stato un salto sul carro del ricordo, dell’io c’ero, dell’io lo ascoltavo, dell’io l’ispirazione mi è arrivata solo da lui, ecc. ecc. Più sobrio è sembrato l’instant-book preparato dalle Edizioni Clichy nella collana delle monografie dedicate ai personaggi del ‘900, Sorbonne: affidato alle cure di Pippo Delbono, forse il più celebre regista teatrale italiano, il volumetto è diventato subito altro. Infatti, Delbono ha inquadrato “confidenzialmente” il personaggio David Bowie all’interno della sua poetica, ricordandone soprattutto la carica eversiva e spiazzante. Anche la scelta delle citazioni, intervallate da dichiarazioni altrui e spicchi di traduzione di canzoni, prosegue su tale linea e la prospettiva di sguardo che ne vien fuori consente di affermare come David Bowie sia stato personaggio anche al di fuori dello spettacolo.

Pippo Delbono (a cura di) David Bowie. L’uomo che cadde sulla terra Edizioni Clichy Firenze 2016 pp. 142 7,90 euro

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