Bart, la pollastra e il saggio cinese: la nuova Tamaro

Bart ha dieci anni. All’anagrafe è registrato come Bartolomeo Leonardo Vincent Commodore: una lunga sfilza di nomi di personaggi famosi a testimoniare il suo inequivocabile (almeno per i genitori) destino da genio. Vive in un futuro che tanto futuro non è, in una grande e anonima città metropolitana. Sta sempre solo, quando non è a scuola o a un corso fra i tanti cui è stato iscritto per migliorarne il quoziente intellettivo e riempirgli ogni singolo istante, evitandogli la vituperata noia. Per comunicare con i genitori utilizza il watchphone che porta sempre al braccio o, dentro casa, un tablet da cui spunta tre volte al giorno il volto della mamma (che chiama rigorosamente per nome, Amaranta) e con meno assiduità, quello del padre (Pierfrancesco), entrambi costantemente fuori per lavoro, notti comprese, e ridotti perciò a monitorare a distanza la vita del figlio con qualche rara comparsata di persona. La tecnologia e le sue distorsioni, analizzate attraverso la storia di un ragazzino di 10 anni che ritrova in un pollo scampato da una batteria e in un bizzarro maestro cinese, quelle relazioni che sanno scaldare il cuore e tener desta la mente, sono la nuova frontiera dell’impegno narrativo per i più piccoli di Susanna Tamaro. In questo bel romanzo per ragazzi, che è però anche un monito agli adulti, l’autrice di Va’ dove ti porta il cuore, mette il lettore di fronte a se stesso e al suo modo di vivere, invitandoci a ripensarlo e, soprattutto, lo invita a ripensare il rapporto con la tecnologia che nell’era del digitale e dei s ocial network sembra destinata a stravolgere, inaridendole e assottigliandole, tutte le nostre relazioni. In libreria da pochi giorni per le edizioni Giunti con le illustrazioni a colori di Adriano Gon (cui si devono anche le immagini della nuova edizione de Il Cerchio Magico), Salta Bart! è un romanzo appassionante e divertente, che si legge tutto d’un fiato; un viaggio di formazione attraverso mondi fantastici che invita a riflettere sulla società ipertecnologica, ossessionata dal benessere e regolata dalle macchine. Una società che lascia indietro i valori più importanti, a partire dall’amicizia e dall’amore fra genitori e figli, con un occhio di riguardo per le tematiche del rispetto per il pianeta e la sua sopravvivenza. Bart è un ragazzino timido, debole ma molto intelligente. L’unico contatto che gli trasmette un po’ di calore è quello con il suo orsetto di peluche Kapok, che a un certo punto perògli viene sottratto dalla madre, convinta che non sia più adatto alla sua età. Ma tale privazione fa piombare Bart nella disperazione. Per lui si apre una sequenza di giornate sempre uguali, costrette in una frenetico susseguirsi di impegni inutili e spesso umilianti (il corso di tuffi che lui tanto odia ma che erano la specialità del padre). La strada verso una malinconia senza speranza sembrerebbe segnata, fino a quando non compaiono uno strano figuro cinese, il saggio Maestro Lu, e la pollastrella Zoe. Per Bart sarà la salvezza in una nuova avventura che rivelerà le sue doti e che gli mostrerà il valore della bellezza, interiore prima di tutto, dell’amicizia e dell’amore per gli altri e per il pianeta che un losco personaggio sembra voler distruggere.Bart e la pollastrella Zoe diventano così una coppia formidabile, in grado di sondare i più delicati sentimenti e al tempo stesso di rendere alcuni passaggi del romanzo esilaranti, grazie all’ingenuità del bambino che si offre come spalla perfetta al caustico e intelligente umorismo della pollastrella.

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Susanna Tamaro, Salta, Bart!, Giunti, Firenze 2014, pp, 240, 14 euro

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