“Assuefatti”, drogati e con tante domande

È possibile, in Italia, scrivere un’inchiesta giornalistica sulla droga? Un’inchiesta che parta dai numeri, dai dati di fatto, dagli studi scientifici e dai pareri di chi conosce a fondo e da vicino il fenomeno o si finisce sempre nella deriva ideologica che contrappone proibizionisti e radicali? La casa editrice San Paolo ha il merito di aver dato alle stampe, proprio questa settimana, un volume frutto della lunga indagine di due capaci giornaliste, Antonella Fiori e Sara Casassa, che hanno incontrato consumatori abituali di droghe leggere e pesanti e hanno intervistato investigatori e scienziati. Il risultato è la prima indagine giornalistica completa che sia stata fatta in Italia sull’universo “stupefacenti” e su come le droghe leggere, così tollerate e minimizzate dall’opinione pubblica, siano ormai entrate nella vita quotidiana. La cannabis fa davvero «meno male» del vino? È vero, come sostiene qualcuno, che un autista che ha fumato marjuana «tutto sommato» sarà un guidatore prudente perché va piano? Perché i giovani cercano lo sballo? A queste domande il libro risponde con analisi puntuali, riportando le ultime ricerche scientifiche sulle droghe sintetiche, il cui uso è così diffuso ma ancora poco studiato nel lungo termine. Ci siamo “assuefatti” alla droga, le sostanze sono pericolosamente entrate nel nostro linguaggio comune, sono quasi tollerate e non abbiamo ancora capito il danno che stiamo facendo a noi stessi e soprattutto alle nuove generazioni. Qualcuno si degnerà di commentare i risultati di questa inchiesta? Purtroppo, ne dubitiamo.

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SARA CASASSA, ANTONELLA FIORI, Assuefatti, Edizioni San Paolo, Milano 2012, pp. 272, 14 euro

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