Angiuli e gli “esercizi” tra lettura e scrittura

Senza un proprio adeguato “istinto” critico e autocritico, nessun poeta di un certo valore può crescere, comprendere il mondo, comprendere le altre poetiche e formarsi una propria. Preziosi sono quindi questi Esercizi di lettura/scrittura (sottotitolo del libro La penna in fondo all’occhio) di Lino Angiuli, fra i più vitali poeti del nostro tempo, per capirne la formazione, il percorso e le tensioni che lo animano, nonché le “evenienze” in cui si è imbattuto. Il saggio più corposo è quello su Guido Gozzano, oggetto della sua tesi di laurea con Arcangelo Leone de Castris. Seguono interventi su Raffaele Nigro, Leonardo Mancino, Vittorio Bodini e molti altri a costruire talora una costellazione di autori ancora poco studiata. Nella sezione “Ragionamenti”, i saggi che pongono problemi alla riflessione: sulle questioni del dialetto, su cultura e politica, “Dal meridionalismo alla meridionalità”, “Per una ipotesi di Critica relazionale”. Insomma: il volume di Angiuli ci permette di approfondire le ragioni del passato e porre quelle attuali.

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Lino Angiuli, La penna in fondo all’occhio, Stilo Editrice, Bari 2012, pp. 264, euro 18

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