Alessandro Magno: dramma e romanzo al di là del mito

IL LIBRO: il saggio di James Romm racconta la lotta di potere per la successione dopo la morte dell’imperatore

“Le loro storie sono tra le più turbolente e t ragiche mai raccontate in un libro di storia”: si apre così il voluminoso saggio di James Romm, “Il Fantasma sul Trono” che si pone il difficile compito di illuminare con la lampada della storia le pagine avvolte dal sole di un mito sfavillante e indimenticato. Si propone di affrontare con rigore di studioso le sabbie mobili antiche e tradurle con un ritmo accattivante, da narratore, alle prese con la lotta caotica per il potere dopo la morte di Alessandro Magno. Una lotta che coinvolse i suoi capi militari, in qualche caso anche amici intimi del monarca, morto “proprio quando gli uomini avevano più bisogno di lui”, come scrive lo storico antico Arriano.

Romm, professore di Lettere classiche al Bard College d Annadale-on-Hudson, sgombra subito il campo da equivoci, spiegando come i “diadochi” si azzannarono a vicenda non per la successione al trono ma, in un primo tempo, soltanto per il potere. La vita di questi comandanti è ricostruita attraverso le pagine di scrittori antichi come Geronimo di Cardia, Arriano, Diodoro Siculo, Pompeo Trogo, Plutarco: sui loro racconti si basa l’autore per dare fiato al suo libro, strutturando la storia con tutte le sue incertezze, ma anche la personalità di quegli uomini, nella convinzione, “come Plutarco, che l’azione storica non possa essere compresa fuori dal contesto del carattere dei suoi protagonisti”.

Sull’alba dell’Ellenism o si allunga l’ombra di Alessandro Magno, l’imperatore che rappresenta il vincente per antonomasia: la sua vita è tutta vittoria, ripulita dalla noia della quotidianità, dell’amministrazione del potere, del grigio dell’età che avanza. La sua vita è un fulmine che ha infiammato l’Oriente, il mondo. I suoi successori sono al contrario l’effige del fallimento, della lotta senza speranza, del caos, da cui emerge un nuovo ordine politico, del tutto diverso dallo “stato-mondo” che Alessandro aveva auspicato.

“Costituivano il cast completo del grande dramma di una caduta – scrive Romm, nel primo capitolo -: furono i testimoni della spaccatura di un impero, del crollo di un ordine politico, e della fine di una dinastia al potere da quasi quattro secoli. I loro volti si possono vedere oggi a Verghina, un tempo Ege, nel museo che custodisce i reperti rinvenuti da Andronikos. Le loro storie sono contenute nelle pagine di questo libro”.

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