Airaghi e un risveglio a ritmo di elegie

Le elegie di Alida Airaghi stanno tutte nella pronuncia di un dire chiaro e fluente. Il risveglio è quello morale in un mondo in cui «non ci sono più angeli» e mediatori e gli angeli possono solo essere «gli amanti fedeli». Attraversando una sorta di “enciclopedia”, le sezioni hanno titoli quali Risvegli, Amanti, Figli sino a Vegetali, Animali, Cose, Eroi, Artisti, Geni e Innocenti. Airaghi modula i suoi detti su un principio di variazione e di completezza. Vi è in questi testi una certa costruzione “responsoriale”, cui a uno d’attacco s’intonano gli altri, a dare unità, se no il tutto apparirebbe altrimenti una semplice raccolta di “Fogli d’Album”. Ecco l’attacco della prima elegia: «Non ci sono più angeli. E quello che vediamo / intorno, sospeso (pulviscolo o respiro) / non è altro che fuliggine, nessun segno / dal cielo, nessun messaggero divino / che ci annunci salvezza, moderata / consolazione. Siamo rimasti / senza intermediari, abbiamo esplorato / ogni abisso e mistero, sbugiardando gli inganni. / E così non sarà Gabriele, e nemmeno / Lucifero a farci paura. Piuttosto / l’assenza di angeli, il silenzio / dei pianeti [...]».

Alida AiraghiElegie del risveglioSigismundus Editore, San Benedetto del Tronto 2016, pp. 62, 11 euro

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