Adolescenti in corsia, senza alcuna retorica

L’anno breve di Ida Ragone, quarantenne insegnante precaria di italiano chiamata a svolgere il suo ruolo in ospedale, è quello dell’adolescenza, che quando ci sei dentro sembra infinita, e a guardarla da grandi sembra un soffio. Scandito in autunno, inverno, primavera (l’estate è esclusa dal calendario scolastico), è in apparenza, solo in apparenza, la storia di una donna al cospetto della malattia. È più il romanzo di un’adolescenza che è sempre tale, persino tra i corridoi di un ospedale, con teenager affetti da patologie gravi. Regole base per la prof Ida: mascherina alla bocca se si è raffreddati o se i ragazzi hanno i valori bassi. Se si ha un herpes, la lezione è annullata. E poi: mai fare commenti sul corpo dei ragazzi, mai parlare delle loro patologie. Quella che a prima vista pare una prigione, a volte è un’isola felice: ci sono Salvatore, paziente oncologico, Giulia, affetta da linfoma, Chiara, schizofrenica, Leila, anoressica, ci sono le amicizie, gli amori, la vita. Ed è brava Caterina Venturini a non cadere mai nella retorica.

Caterina VenturiniL’anno breveRizzoli, Milano 2016, pp. 359, 19 euro

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