A caccia di scoop nella follia argentina

Cosa ci fa Manuel Carraspique, giornalista fallito alla ricerca disperata di uno scoop che gli permetta di tornare sulle scene dopo una carriera finita in malo modo, seduto in un letto di ospedale dopo un tragico incidente stradale in cui ha perso la vita il suo passeggero, senza ricordare più nulla, vicino a uno psicopatico che ha sterminato la sua famiglia prima di darsi fuoco, sorvegliato notte e giorno dalla polizia? Da buon giornalista si rende immediatamente conto di trovarsi tra le mani un insperato tesoro: un serial killer tutto per lui, da cui cercare di carpire una storia in esclusiva che finalmente gli darà la celebrità agognata. Inizia così il thriller psicologico di Raúl Argemí nel “nulla” della provincia argentina, in prossimità del confine cileno, tra drogati, psicotici, poliziotti corrotti, personaggi degni di una corte dei miracoli, relitti di un passato che non vuole passare, quello della dittatura militare coi suoi desaparecidos, le sue torture e la voglia di dimenticare. Pagina dopo pagina prende corpo una raffinata indagine psicologica sul crimine e sulla personalità criminale, in cui confluiscono tante storie parallele: l’indio Márquez, convinto di aver distrutto la famiglia perché posseduta dal demonio, passando per il camaleontico Cacho, il personaggio dai mille volti, ricercato dalla polizia federale per via del suo passato non propriamente limpido e per un presente non meno inquietante, sino a quella di Federico, il funzionario di polizia che cerca di gettarsi alle spalle il passato di torturatore, sino ad arrivare a un tragico e inquietante finale.

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