«Villaggio Zucchetti a Lodi: mettiamoci anche un asilo nido»

La proposta nella lettera di Osvaldo Folli

Caro direttore,

negli ultimi quarant’anni ho visto nascere, crescere e cambiare sotto i miei occhi il quartiere Albarola a Lodi. Un’evoluzione dagli anni Ottanta che ha visto trasformarsi una distesa di verdi campi in un nuovo quartiere residenziale. Palazzi, villette, chiesa con oratorio e campanile, con tanti altri servizi di contorno cresciuti come funghi, hanno reso piacevole vivere in quest’angolo di città. Ora assistiamo a una nuova trasformazione e importante rigenerazione urbana. Uno dei luoghi simbolo di aggregazione del quartiere, l’ex Centro commerciale My Lodi, che per quarant’anni ha rappresentato un punto di riferimento non solo commerciale per l’intera città, sta per lasciare il posto al nuovo “Zucchetti Village”.

Le persone e i loro bisogni mutano nel tempo e anche le città si adeguano. Non serve avere nostalgia del passato ma occorre guardare avanti con fiducia, cercando di immaginare lo sviluppo delle città (e dei paesi) plasmandole sui bisogni reali delle persone che le vivono.

Andrea Bagatta sulle pagine del Cittadino ci informa circa le caratteristiche tecniche del nuovo intervento di prossima realizzazione nel quartiere Albarola, che, oltre agli spazi per i nuovi uffici che andranno a completare quelli già esistenti nella contigua “Torre Zucchetti”, ospiterà anche un auditorium, un ristorante, uno spazio wellness e una caffetteria aziendale. Il tutto in linea con le moderne tendenze che reclamano diverse forme organizzative del lavoro, ponendo al centro il benessere generale della persona, uomo o donna che sia.

A questo riguardo sarebbe utopistico immaginare di aggiungere anche un asilo nido come ulteriore forma di welfare per i propri dipendenti tarato sulle necessità delle nuove famiglie? Certo sappiamo che questi servizi dovrebbero essere appannaggio degli enti pubblici ma, quando questi sono latitanti, non sarebbe male che anche le imprese private se ne facessero carico. Favorire la conciliazione tra lavoro e vita fuori dall’ufficio (con congedi, smart working, benefit e quant’altro, che peraltro in questo caso sono già presenti in discreta misura) e togliere gli ostacoli tra le donne e il lavoro, potrebbe fare la differenza e segnare un ulteriore punto di forza dell’azienda Zucchetti, ponendola all’avanguardia anche in questo settore.

Osvaldo Folli

Lodi

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