«Vicini alle persone: i miei complimenti all’ospedale di Lodi»

La testimonianza di un paziente Covid

Sabato sera mi sono recato al pronto soccorso dell’ospedale Maggiore di Lodi, dopo giorni in cui la febbre alta, dovuta al covid, continuava a persistere. Le sale d’attesa erano interamente occupate da lettini con persone, credo la maggior parte, positive al virus, alcune con l’ossigeno. Chiedo all’infermiera, che mi accompagna per effettuare la lastra, se in ospedale ne stanno arrivando molti. Mi risponde: “Non come a marzo ma continuano ad arrivare...”. Dopo un po’ di attesa, terminati alcuni esami, faccio la richiesta di un bicchiere d’acqua e nonostante fosse molto occupata un’infermiera riesce a portarmelo. Fatti tutti gli accertamenti polmonari, per mia fortuna non sono risultate conseguenze da ricovero. Quello che volevo sottolineare è che tutto si è svolto piuttosto velocemente, tenendo conto anche dei numerosi casi presenti. L’accoglienza iniziale è stata gentile e rassicurante, e in più ho trovato grande disponibilità all’ascolto, gentilezza e attenzione nelle valutazioni da parte della Dottoressa che mi ha visitato (F.C.). Sono stato messo in “telesorveglianza”, un ottimo servizio dove da casa si devono inviare una serie di parametri, legati soprattutto al respiro, per due volte al giorno. L’aspetto importante è che c’è un continuo contatto telefonico con l’ospedale e il paziente viene gentilmente sollecitato nel caso non vengano invitati i dati richiesti. Questa mattina suona il telefono, è l’ospedale, rispondo e una voce mi dice: “Lorenzo? Come sta?”. Questo è prendersi veramente cura delle persone. Faccio i miei complimenti all’Ospedale Maggiore, in questi casi dare valore alla persona è importantissimo e cambia la prospettiva della propria sofferenza.

Lorenzo Lucchini

Lodi

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