«Una potatura esasperata dei cedri
che avevo contribuito a salvare»

La lettera di Layla Pensa

Ieri ho potuto constatare che anche i responsabili tecnici dell’Ospedale Maggiore di Lodi sono indifferenti ai temi ambientali.

Dopo aver visto la strage di alberi e arbusti, perpetrata durante le feste natalizie, o poco prima, lungo la scalinata Federico II - che circa 20 anni fa era uno dei luoghi più suggestivi e di pregio naturalistico della città - rimasta senza un perché sia stata effettuata da parte della Fondazione Maria Cosway; anche oggi ho dovuto assistere ad una “ potatura” esasperata dei Cedri Deodara, da me salvati oltre 8-9 anni orsono dal taglio, per lasciare il posto alla cabina elettrica, poi, realizzata dove esistevano solo rovi, ricettacolo di sporcizia di ogni genere.

Ciò grazie anche al sostegno dell’amministrazione allora in carica, e del contributo di amici, parenti e colleghi avvocati che avevano inviato e-mail di protesta.

Mentre scrivo stanno ancora tagliando rami che renderanno le piante esposte a funghi, parassiti, patogeni di ogni genere, come ho scritto con Pec, che a seguire Le inoltro.

Gli addetti ai lavori dovrebbero sapere che le conifere male accettano le potature, come ho riportato nel messaggio PEC, ma nessuno di loro si é detto interessato a questo aspetto.

Mi riprometto di inviare altra lettera alla apposita rubrica, per esplicitare meglio un pensiero e delle riflessioni sui temi ambientali, anche se sembrano trascurati dalla maggior parte delle persone.

Allego due foto che mostrano la quantità di rami tagliati sino ad ora.

Grazie per l’attenzione e grata di una cortese risposta, porgo cordiali saluti.

Layla Pensa

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