«Un albero sano tagliato in viale Rimembranze: era un bene di tutti»

La lettera di Andrea Poggio e Marco Uggè

Oggi (ieri per chi legge, ndr) le motoseghe in viale Rimembranze hanno tagliato un bel esemplare di Liquidambar sano, alto con belle chiome che ombreggiamo e raffrescano il viale e rendono gradevole il percorso, anche a piedi o in bici, di questa via storica di Lodi.

La ragione? Gli alberi hanno radici, lunghe e ramificate almeno quanto la chioma, e oltre a danneggiare il mando asfaltato, rendono sconnesso anche il marciapiede. E danneggiano le recinzioni delle belle ville e dei condomini. Il proprietario ha chiesto al Comune il taglio e il risarcimento. Il Comune temendo di soccombere ha provveduto al taglio, annunciandolo sul sito web del Comune con le relative motivazioni.

Senza intervenire nel merito del contenzioso, ci preme ricordare che un albero fa parte della vita della città, è un bene di tutti i cittadini. Un bel albero d’alto fusto in una via urbana è anche un elemento di arredo e una valorizzazione dei beni immobiliari privati: chiedetelo alle agenzie immobiliari quando acquistate casa.

È una concezione parziale di proprietà quella che guarda solo dentro i propri confini.

È difesa della proprietà privata un albero che lede i miei diritti, i miei muri, oppure deve essere considerato anche il diritto alla difesa di un bel albero davanti alle proprietà? Vale di più un albero decennale oppure un cancello o un muro di cinta? Per la città, per tutto il vicinato, ma anche per la proprietà più vicina. E chi risarcisce chi della privazione dell’albero sino alla sua ricrescita?

Queste considerazioni non vogliono suscitare polemiche, ma solo far riflettere. Evitare che la difesa del verde pubblico sia solo una questione politica, di questa o quella amministrazione. È anche cultura e cittadinanza: basti pensare a chi gli alberi, appena piantati, li investe con il proprio fuoristrada, come successo in via dell’Acquedotto. Chi pensa di poterli tagliare perché sono sulla proprietà, chi chiede di allargare le strade tagliando le radici, chi di poterci posteggiare sotto, senza che le foglie e il guano sporchino la carrozzeria…

Andrea Poggio e Marco Uggé

Circolo Legambiente LodiVerde

Lodi

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