«Sull’ambiente gli elettori hanno scelto Furegato: ora non tradisca la loro fiducia»

La lettera di Layla Pensa

I lodigiani hanno da pochi mesi una nuova amministrazione, con una affermazione dei nuovi eletti a dir poco sorprendente.

Ciò significa che non avevano “ apprezzato” le scelte di quella precedente, a mio avviso, soprattutto in materia di tutela ambientale e salvaguardia del patrimonio arboreo della nostra città. Il progetto Bay per l’Isola Carolina, le opere di riqualificazione dell’area che avevano lasciato il parco-bosco in condizioni peggiori rispetto al preesistente; la prospettiva del taglio dei tigli di Viale Dante… e molte altre iniziative che dimostravano lo scarso, per non dire nullo, interesse per la natura e il suo ambiente.

La maggior parte delle persone ha grossi problemi quotidiani di natura prevalentemente economica o di salute o di mobilità per ragioni di lavoro o di studio. Problemi che rendono la vita dei nostri giorni sempre più affannosa e pesante.

Questo non vuol dire, però, che i nostri concittadini non abbiano a cuore le sorti della loro città, come vorrebbe farci credere chi ritiene di interpretarne il pensiero.

Se si facesse un rapido sondaggio in materia di verde da preservare e proteggere, credo che i nostri amministratori dovrebbero ricredersi.

Gli elettori, che hanno fatto stravincere Andrea Furegato e le liste che lo sostenevano, hanno creduto di poter contare su persone preparate, che avrebbero saputo fare scelte ponderate, indirizzate verso il bene più prezioso per le specie viventi, ovvero la salute e la sopravvivenza: elementi questi, strettamente correlati ad un ambiente sano e il meno inquinato possibile. Se si continuano a tagliare alberi in città, per il rischio - tutto da verificare in concreto – di caduta degli stessi, senza fare alcun sforzo per cercare e trovare soluzioni alternative, che peraltro la perizia Masotto ha evidenziato, non si fa altro che tradire il mandato degli elettori.

Dove sono le misurazioni che ci dimostrano che non ci sono i sei metri di distanza tra le piante e la rotaia attiva della ferrovia?

Perché la caduta di una pianta sulla rete ferroviaria dovrebbe creare più danni di quella che potrebbe cadere su di un sedime stradale, percorso anche da pulman con molte persone a bordo?

Dobbiamo allora tagliare tutti i filari di piante lungo le strade?

Perché ci si è limitati ad un incontro online, che per la maggioranza delle persone rappresenta un ostacolo insormontabile, per annunciare il taglio…?

Perché si sfugge alle proprie responsabilità, dando peraltro l’opportunità alle opposizioni per sferrare le critiche più feroci, mettendo a rischio la credibilità di chi ha goduto della nostra fiducia?

Inutile ripetere quanto sia grave la situazione ambientale, perché credo che la gente lo abbia capito; ciò che preoccupa é che sembra non averlo capito proprio chi ha in mano le sorti del nostro futuro.

E se poi guardiamo ai risultati di questa tornata elettorale, possiamo dire che sembra essere andata perduta anche la speranza di vivere in un “mondo” migliore.

Layla Pensa

Lodi

© RIPRODUZIONE RISERVATA