Sono a riposo dopo 43 anni da settembre:

e la pensione? Niente

Gli inspiegabili ritardi dell’Inps

Insegnante di scuola elementare, o meglio, primaria, (perché nella solita ignoranza e saccenza del Ministro di turno,”cambiando il nome” si pensa di cambiare automaticamente anche la sostanza, ultimamente notevolmente peggiorata), risulto pensionata dal primo settembre 2017 (dopo 43 anni di lavoro e conseguente versamento di contributi,trattenuti subito e direttamente alla fonte. “Stato” solerte nel prendere, un po’ meno nel restituire… Pensionata, dunque, dicevo… ma… in pratica, dopo ben quattro mesi e 21 giorni, dell’agognata mensilità, neppure l’ombra! Nulla! Nemmeno poche educate righe per motivare l’ inspiegabile ritardo!

Trovo la cosa alquanto sconcertante e vergognosa, anche perché, non chiamandomi Veronica e neppure Melania, la situazione si fa alquanto seria!

Dov’è il problema? Nell’ente erogatore: INPS (poco personale, uffici, per dirla come il maestro Marcello d’Orta, “sgarrupati”) o impiegati “diversamente lavoratori”? Possibile che nessuno controlli?

Ringraziando per l’ospitalità e speranzosa in un felice e positivo esito, (anche perché, in caso contrario, dovrò chiedere un assegno di mantenimento o, perché no?... un “vitalizio” direttamente al dott. Boeri) saluto cordialmente ed auguro un Buon Anno a tutti!... Un po’ meno… a me… (se la situazione non cambia).

Patrizia Bellini

Melegnano

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