«Si preferisce il terrorismo alla politica: io sto con Israele, senza se e senza ma»

La lettera di Manuela Lombardi

Buongiorno,

vorrei esternare ai lettori de «Il Cittadino» che oggi io sto con Israele senza se e senza ma.

Sono varie le ragioni della mia scelta e del mio desiderio di condividere tale posizione, ne citerò alcune:

• L ’attacco ha mostrato cosa significa avere come obiettivo la distruzione di Israele: morti e rapimenti fra i civili inermi e dare il libero sfogo alla bestialità senza alcuna remora.

• Le leadership palestinesi hanno spesso preferito il terrorismo alla politica, non erano e non sono interessate alla convivenza ed al benessere del loro popolo, tantomeno alla pace.

• Non posso sostenere un popolo che si avvale del supporto del regime iraniano basato sul fondamentalismo sciita, che governa in Iran in modo ben peggiore per numero di morti e prigionieri del regime dello scià, di cui le proteste seguite alla morte di Mahsa Amini sono un’ulteriore conferma.

• Israele è una democrazia, di cui non posso ignorare le opacità, dove, tuttavia, è sempre possibile esprimere dissenso, ma dove è anche possibile che le opposizioni diano il supporto all’antagonista di fronte ad una situazione eccezionale.

• Israele è stata attaccata in modo crudele ed inaspettato esattamente come lo è stata l’Ucraina.

Temo che dietro a questo attacco ci sia la stessa regia, come si dice “il nemico del mio nemico è mio amico” e temo per noi come Europa e per i nostri valori, che non sono quelli del fondamentalismo islamico né quelli del totalitarismo.

Credo che se vogliamo continuare a vivere in una democrazia dove la libertà è un diritto garantito dovremmo smetterla di fare i distinguo fra “legittimi attacchi palestinesi” e “sproporzionata l’azione israeliana” per citare il pacato dr. Mieli di cui condivido altre due riflessioni innanzitutto che “in quel contesto, «bene» e «male» non sono collocabili per intero da una parte o dall’altra” ed anche il richiamo alle parole del presidente Mattarella sul clima di appeasement che precedette la Seconda guerra mondiale con l’auspicio a “non dover un giorno rileggere le parole di Mattarella di questo ultimo biennio a proposito dell’Ucraina e adesso di Israele… come una profezia”.

Manuela Lombardi

Casalpusterlengo

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