SAN DONATO Squeri: «Vantaggi con lo stadio del Milan. Criticità? Avremo risposte efficaci»

Il sindaco risponde alla lettera aperta dell’ex primo cittadino Checchi

Egr. Direttore,

la sua testata ospita articoli, lettere e opinioni riguardo l’ipotesi della realizzazione dello stadio del Milan a San Donato stimolando un intenso dibattito nell’opinione pubblica: ritengo ciò rappresenti un servizio molto importante per i cittadini. Provo quindi, anche con questa mia lettera, a contribuire alla discussione in corso nella città, prendendo in parte spunto dalla lettera aperta pubblicata il 31 ottobre nel suo quotidiano e a me indirizzata dall’ex Sindaco Checchi.

Innanzitutto vorrei provare ad uscire da un equivoco presente in molti degli interventi di chi non vorrebbe uno stadio a San Donato. Viene infatti chiesto retoricamente: “San Donato ha bisogno di uno stadio?” La questione è mal posta, bisognerebbe chiedersi piuttosto se il progetto dello stadio possa rappresentare considerando i vantaggi che potrebbe portare, un’opportunità di rilancio e di crescita sociale per la nostra città.

Il progetto dello stadio è un progetto proposto da un privato, da realizzarsi su un’area di sua proprietà. L’Amministrazione attuale non può decidere di realizzare su quell’area privata un parco o un campo agricolo.

I cittadini sanno ormai bene, infatti, che su quell’area, è stato approvato dalla passata Amministrazione un progetto urbanistico a vocazione sportiva, dal nome SportLifeCity, per complessivi 108 mila metri quadrati di Superficie Lorda.

Il Milan intende realizzare, nella stessa area un polo di intrattenimento a forte vocazione sportiva per analoghi e complessivi 108 mila metri quadrati. Tuttavia, per fare ciò, il Milan ha dovuto presentare una richiesta di variante urbanistica che, in quanto variante, per essere portata avanti nell’iter di approvazione, deve rispondere ad un principio di rilevanza dell’interesse pubblico in termini di contenuti, contropartite e vantaggi per il territorio e i cittadini.

Vorrei provare quindi a rappresentare, seppur in maniera sommaria e sintetica, alcuni vantaggi di questo progetto.

Innanzitutto la presenza dello stadio del Milan darebbe visibilità e una nuova centralità non solo a San Donato, la città che ho l’onore di rappresentare come Sindaco, ma a tutto il Sud Milano. Non stupisce che oggi importanti investimenti pubblici siano fermi o dirottati su altri territori: è da circa trenta anni che i nostri concittadini sentono parlare di prolungamento della metropolitana, desemaforizzazione della Paullese, o più recentemente dell’autostrada ciclabile Milano-Melegnano. Se ci fosse stata una realtà attrattiva e importante come lo stadio del Milan tutte queste opere sarebbero probabilmente già state realizzate! Se proprio dentro lo sviluppo di questo progetto si realizzassero tali infrastrutture o altre sulla rete ferroviaria implementando la rete del Trasporto Pubblico, sarebbe evidentemente un altro elemento di forte interesse pubblico che darebbe risposte ai bisogni di San Donato e dei cittadini del Sud Milano.

Non mi soffermo sulle evidenti ricadute occupazionali, di un sistema che, fuori dalla gestione delle partite, porterebbe più di duecento posti di lavoro. Non rappresenta questo un bisogno di tanti giovani del nostro territorio?

Da questa operazione inoltre entrerebbero rilevanti risorse economiche legate agli oneri di urbanizzazione che permetterebbero alla nostra città importanti investimenti sulle opere pubbliche e le manutenzioni. É sotto gli occhi di tutti i cittadini che quella cittadella dei tempi di Mattei, dal punto di vista della manutenzione delle strade, marciapiedi, verde ecc non esiste più da tanti anni, non se n’è forse accorto chi mi ha preceduto? Queste risorse permetterebbero di alzare notevolmente la qualità della manutenzione cittadina, di riqualificare ed efficientare energeticamente le scuole, gli edifici comunali come il Municipio, la biblioteca, le palestre, gli impianti sportivi, ecc… con importanti ricadute sia in termini di minor impatto ambientale e inquinamento che di risparmio sulle utenze. Non vedere questo come un valore è segno, purtroppo, di miopia.

Inoltre non dobbiamo affatto trascurare che otterremo risorse economiche non solo come oneri di urbanizzazione (che si ricevono solo una volta), ma anche come entrate garantite tutti gli anni che alimentano la spesa corrente, quella, per capirci, che finanzia i servizi offerti ai cittadini e la loro qualità.

Tutto questo è già previsto nel progetto dello stadio del Milan, ma riteniamo che l’Amministrazione debba ottenere ulteriori risorse e interventi su tutto il territorio in modo da ridistribuire tra i quartieri i benefici di un progetto così grande e importante e diffondere quindi su tutta la città quell’interesse pubblico generale che, ripeto, deve essere perseguito e garantito.

Certo il progetto dello stadio porta in sé anche alcune criticità, prima tra tutte quelle legate alla mobilità e alla necessità di preservare il nostro territorio dall’afflusso degli spettatori. Queste e altre criticità argomentate da chi si oppone allo stadio, rappresentano una preoccupazione anche per l’Amministrazione da me guidata. Ritengo tuttavia che a queste criticità possano essere date delle risposte efficaci e quindi che l’interesse pubblico si riveli, come deve essere necessariamente, prevalente.

Per questo mi riservo di valutare con convinzione il progetto, i benefici pubblici e le risposte alle criticità presenti. Lo farò con la maggioranza che mi sostiene e lo farò coinvolgendo i cittadini, dopo che l’Ufficio Tecnico avrà concluso la fase istruttoria. Questo è il compito e il dovere di chi amministra una città e d’altronde è stato questo l’approccio di tutte le passate Amministrazioni, compresa quella che nei due mandati precedenti ha sostenuto, sia con l’Inter che con il Milan, che il progetto di uno stadio fosse un’opportunità da valutare. Ai tempi il progetto di stadio non si concretizzò, ma non certo perché chi mi ha preceduto riteneva, allora, che San Donato non ne avesse bisogno.

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