SAN DONATO «Non siamo contrari a prescindere allo stadio ma occorre ascoltare le necessità della città»

La lettera del referente di Azione Davide Pinnella

In merito all’ipotesi di realizzare nell’area San Francesco di San Donato lo stadio di proprietà dell’AC Milan, vogliamo esprimere alla cittadinanza e alla Giunta le nostre perplessità e i nostri suggerimenti.

Abbiamo atteso fino a questo momento per esprimere valutazioni di merito perché farlo prima, senza alcun dettaglio progettuale, non ci sembrava serio né, tantomeno, costruttivo. Lo stadio di per sé non è né la panacea di tutti i mali né l’origine di tutti i problemi. È un’enormità che se non governata in modo adeguato rischia di peggiorare la vivibilità di San Donato ma che, se governata con serietà potrebbe anche migliorarla.

Alla luce dei dettagli progettuali trapelati a mezzo stampa, riteniamo che gli interventi in studio per assorbire il flusso atteso dei tifosi siano insufficienti e, soprattutto, incoerenti con le necessità di tutta la città di San Donato. Prevedere delle modifiche alla viabilità (es. spostamento a Sud dell’accesso all’area, in luogo del ponte oggi esistente e del cavalcavia di Poasco) o al trasporto pubblico (es. ripristino del binario morto della Milano-Pavia per la sola tratta Rogoredo-San Francesco) al mero scopo di servire lo stadio, vorrebbe dire allo stesso tempo non risolvere i disagi sui cittadini e non sfruttare a pieno le opportunità che tale progettualità potrebbe portare all’intera città.

In questo senso, riteniamo che l’Amministrazione debba promuovere e richiedere, a qualsiasi livello, una serie di interventi, tra i quali, a titolo di esempio e non come elenco esaustivo, suggeriamo:

 far viaggiare i vagoni della linea metropolitana gialla sui binari oggi percorsi dall’S1, costituendo una nuova diramazione della M3 a disposizione, anche durante le giornate senza eventi, della parte occidentale dalla città (Torri Lombarde, Palazzi Uffici, Certosa, Via di Vittorio);

 estendere la validità dell’abbonamento urbano dei trasporti pubblici di Milano (zona urbana Mi1 del STIBM) anche agli spostamenti all’interno del comune di San Donato Milanese;

 al fine di decongestionare la Via Emilia e la SS Paullese, eliminare la tariffa prevista per la tratta Milano-Melegnano dell’A1, ampliare il parcheggio di interscambio della stazione ferroviaria di Melegnano (anche in vista del maggiore flusso di pendolari atteso con il ripristino della linea S12) e proseguire l’iter del progetto per il prolungamento della M3 verso Paullo;

 collegare in modo più efficiente e rapido San Donato con l’aeroporto di Milano Linate;

 valutare la fattibilità dello sviluppo di un primo segmento di “linea circolare esterna” nel Sud-Est Milanese che congiunga linee metropolitane e passanti ferroviari da Assago a Opera e Melegnano, fino a Pioltello.

Questi interventi, necessari già da molti anni, sarebbero indispensabili nell’ipotesi “Stadio”, in quanto compensativi e di vera mitigazione ai disagi – certi – che la struttura creerà sulla città.

Riteniamo inoltre che debbano essere posti al centro delle interlocuzioni con la società e con tutti gli Enti preposti i seguenti temi.

Sicurezza e salvaguardia del decoro urbano: è necessario creare infrastrutture in grado di isolare l’area durante gli eventi sportivi affinché si abbiano meno disagi possibili per i residenti. In quest’ottica nessun tifoso dovrebbe essere incentivato a raggiungere lo stadio passando per le vie interne di San Donato, e bisognerebbe prevedere un’adeguata presenza delle forze dell’ordine e un relativo coordinamento di zona.

Attività commerciali: nella consapevolezza dell’opportunità di sfruttare l’insediamento per aumentare la diversificazione della proposta commerciale presente nella zona e della legittima libertà d’impresa, bisognerebbe auspicare, durante i confronti con la società, un maggiore bilanciamento nella ripartizione dei mq di superficie edificabile (Slp) tra le funzioni “sportivo” e “commerciale”, affinché non venga eccessivamente stravolta la ripartizione prevista con il vecchio progetto.

Ambiente: condividiamo la richiesta di operare tutte le analisi necessarie volte alla valutazione dell’impatto ambientale che tale opera avrà sui cittadini. Adottando, però, un’ottica più ampia che confronti l’ipotesi “stadio a San Donato” con tutte le altre ipotesi plausibili in campo.

San Donato è riuscita nel tempo a preservare la sua vivibilità sia perché ha richiamato - grazie agli insediamenti del terziario che dal dopoguerra hanno avuto sede sul suo territorio - una popolazione di fascia culturale e retributiva superiore alla media, sia perché ha limitato le aree edificate a favore delle aree di verde attrezzato. Questo circolo virtuoso è oggi in pericolo (con la fuga di molte grandi aziende dal nostro territorio, scappano gli investimenti e, di conseguenza, le persone) ed occorre invertirne la tendenza.

Non siamo quindi per il no a prescindere: se è chiaro che la realizzazione di uno stadio a San Donato comporti dei rischi, è altrettanto chiaro che potrebbe rappresentare un’opportunità. Occorre però che le necessità della città siano messe davanti a tutto il resto, e che l’intero progetto sia gestito con serietà, coraggio e lungimiranza.

Davide Pinnella

referente Azione

San Donato Milanese

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