SAN COLOMBANO «Dal confine svizzero sulle orme dell’abate irlandese»

La lettera di Mauro Steffenini

Tre giorni in compagnia del Vescovo Adriano sui passi di San Colombano hanno fatto della camminata un’esperienza forte e singolare per coloro che vi hanno partecipato e un segno di testimonianza per tutti coloro che sono stati incontrati lungo il cammino. In 3 tappe abbiamo percorso la Valchiavenna, dal confine svizzero fino a Piantedo, al Santuario della Madonna di Valpozzo. È il primo tratto in territorio italiano di 54 km (dei 330 km dell’intero cammino) che si snoda nella Diocesi di Como. La decisione di compierlo prima ancora della presentazione della guida, nel marzo scorso, a Chiavenna, alla presenza dello stesso Vescovo di Piacenza-Bobbio e del Card. Oscar Cantoni, dopo che l’anno scorso era stato percorso il tratto piacentino. In 6 siamo partiti per raggiungere Villa di Chiavenna (oltre al vescovo e al sottoscritto, Manuel Ferrari, Direttore dell’Ufficio Diocesano dei beni culturali, don Federico Tagliaferri, Gloria Caruso di San Colombano e Andra Beretta, presidente degli Amici del Cammino di San Colombano di Vaprio d’Adda a cui va la riconoscenza per aver segnalato con adesivi e cartellonistica verticale l’intero tratto a nord di Milano). A questi si sono aggiunti altri della zona, a costituire ogni giorno, non a caso, un gruppo di 12/13 pellegrini. Non a caso perché la passeggiata ha assunto la valenza di una vera e propria visita pastorale del Vescovo alle parrocchie man mano attraversate. In 3 giorni sono stati incontrati più di 600 ragazzi, in 5 grest differenti. Ad ogni incontro la testimonianza del Vescovo ai ragazzi e agli adolescenti sul motivo di questo viaggio, attenti e spesso curiosi, dalle domande che gli venivano rivolte. Significativo l’incontro con i ragazzi della parrocchia di Campo di Novate Mezzola, intitolata a San Colombano, che ci sono venuti incontro e ci hanno accompagnati per oltre un km fino alla Chiesa per l’incontro e la merenda insieme. Ogni giorno la tappa terminava con la Santa Messa con la comunità. Ovunque l’accoglienza è stata calorosa, anche spesso preannunciata con il suono delle campane a festa, a salutare l’arrivo dei pellegrini.

In località Chiavenna l’omaggio commosso a Suor Maria Laura Mainetti (anche perché il cammino di San Colombano passa proprio sul luogo del martirio). In serata la visita privata alla Collegiata di San Lorenzo, con la visita alla tomba della Beata, al museo e ai tesori di questa antica parrocchia. Così è avvenuto lungo il tragitto per le varie chiese man mano incontrate, veri gioielli di arte e storia, orgogliosamente aperte e mostrate dai vari custodi, e per il tempietto di San Fedelino, sul lago di Novate, edificio del X-XI sorto sul luogo del martirio del soldato della tebaide molto venerato in tutta la diocesi di Como, raggiunto in barca.

Cordialità, ospitalità, serenità e amicizia sono stati gli ingredienti di questa esperienza. Nel percorrere idealmente un tratto del lungo cammino che più di 1400 anni fa quei monaci compirono senza una mèta prestabilita ci siamo sentiti in qualche modo partecipi del loro peregrare pro Christo nell’Italia e nell’Europa portando lo stesso messaggio di allora.

Mauro Steffenini

San Colombano al Lambro

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