«Questo mese dovrò scegliere tra l’affitto e i libri per la scuola»

Da Somaglia la lettera di un mungitore ancora in attesa della cassa integrazione

Buongiorno,

scrivo perché indignato, deluso e arrabbiato con questo Stato che è fatto di sole parole, parole bugiarde che creano false speranze e alimentano sentimenti negativi verso tutta la “casta” politica. Io sono un operaio, padre di due figli e marito, lavoro come mungitore, ho un salario che permette a tutti noi di tirare avanti, non di sperperare, inizio a lavorare di notte, alle 3, finisco al mattino alle 8, riprendo il pomeriggio alle 15 e finisco alle 19. Sei giorni la settimana.

Durante l’emergenza Covid il mio datore di lavoro, in accordo con me e il mio collega, decide di farci lavorare a giorni alterni per evitare al massimo i contatti e soprattutto per un fatto che forse alcuni non colgono, se io o il mio collega fossimo risultati positivi o con sintomi avremmo dovuto affrontare entrambi la quarantena e nessuno avrebbe potuto mungere le oltre 160 vacche della stalla. Detto fatto, per i mesi di marzo aprile e maggio lavoriamo al 50% delle giornate e così anche per i primi 15 giorni di giugno. Ora a distanza di svariati mesi mi chiedo dove sia la cassa integrazione... Si perché noi non abbiamo ancora ricevuto nulla, interpellando l’INPS ogni settimana circa da 1 mese ad oggi riesco solo ad ottenere risposte negative, nemmeno ora sono in pagamento, e richiedo continui solleciti. Questo mese dovrò scegliere se ordinare i libri scolastici per i figli (509€), pagare l’affitto della casa (602€) o comprare da mangiare.

È proprio di questi giorni la notizia di parlamentari che hanno richiesto e ottenuto il bonus da 600 euro, non so e non voglio nemmeno sapere se sia o meno giusto, chiedo solo di sapere perché nei mesi di cassa integrazione ho pagato tasse e non ho ancora ricevuto ciò che mi spetta, perché noi dipendenti siamo sempre l’ultima ruota del carro?

Marco Pavesi

Somaglia (foto d’archivio)

© RIPRODUZIONE RISERVATA