Quattro gatti che spaccano il mondo...

Da Casalpusterlengo un ricordo di don Giulio Mosca

Don Giulio Mosca lo conoscevamo solo di fama e di vista. Poi, la sera del 13 settembre 2013 presso il Santuario della Madonna dei Cappuccini di Casale, si presentava il restauro della statua della Madonna del Viaggio.

Eccolo lì, piccolo, con i suoi grandi occhiali, nella sua lunga tonaca nera piena di asole che sapeva di antico ed austero: arriva deciso con la sua relazione storica sulla statua sotto braccio, fa preparare il suo tavolino, la sua sedia, il microfono e la lampada ed inizia, con un filo di voce, a farci volare all’indietro nella storia antica di Casale. È un racconto fatto con una ricerca puntuale e rigida dei riscontri storici e delle fonti, ma che emana anche passione e pathos, capisci subito chi è don Giulio. Alla fine chiude la sua relazione e rilancia l’idea di altri possibili recuperi storici, perchè, ci dice, siamo “quattro gatti”, ma “quattro gatti casalini” motivati possono “spaccare il mondo”.

È il lancio dell’idea di partire dai “quattro gatti” innamorati della storia e delle radici della loro città per costruire prima un gruppo e poi una vera Associazione storica: la Compagnia Casale Nostra. Don Giulio entra nel gruppo e ne diviene it referente storico con l’ entusiasmo di un ventenne: ci assiste, ci guida storicamente e spiritualmente, a volte anche ci rimbrotta e ci sollecita come farebbe un papà.

Ha la testardaggine di chi è convinto delle sue idee. Ci chiama al telefono. Lui, novantenne, arriva in auto da Sant’Angelo Lodigiano a Casale per partecipare a tutte le riunioni e alle inaugurazioni dei numerosi recuperi dei luoghi storici. È maniacale nella cura dei cartelli storici che lui stesso ha redatto. Soliti tavolo, sedia e lampada e solita puntuale ed applaudita relazione. E la gente accorre, lo ammira e gli e affezionata. Spesso ci fa riunire nell’archivio parrocchiale : gli archivi lodigiani che ha vissuto e riordinato da sempre e da cui ha attinto le fonti storiche.

Mancano soldi per le iniziative: don Giulio ha sempre qualche donatore, spesso anonimo. Ora è qui, semplice e disponibile a fare il nostro referente storico, per la nostra finalità di recuperare la memoria storica della città e consegnarla al presente ed al futuro. Lui che e stato sacerdote, parroco. missionario, che ha scritto decine di libri storici, che ha fondato sei parrocchie, che ha lanciato colonie. scuole serali e quant’ alto. Ogni tanto ci chiamava urgentemente per lasciarci del materiale storico preparato perchè sentiva la fine di questa vita vicina e non voleva lasciare nulla in sospeso, ma la settimana dopo, ansimando, era già alla guida della sua piccola panda per venire alla riunione.

La cappella cimiteriale che aveva preparato per se stesso e per gli altri parroci di Santo Stefano Lodigiano, con il cancello fattosi restaurare dal nostro socio Bestazza, poteva aspettare ancora. Ci hanno detto Suor Emanuela del Monastero Benedettine di Viboldone ed il direttore de “Il Cittadino” Pallavera, che gli hanno visionato le bozze dei suoi ultimi voluminosi libri sulla storia lodigiana, che lui, schivo con noi, parlava con entusiasmo dell’Associazione e della sua partecipazione. Abbiamo insieme realizzato in questi quattro anni molti progetti e ne stiamo realizzando altri già programmati con lui. Durante il ritiro del Premio Pusterla, assegnatogli nel dicembre 2016 dalla amministrazione comunale di Casale, disse che questo era il più grande, tra quelli ricevuti, perchè si sentiva Casalino dalla punta dei capelli alla punta dei piedi”. Il suo viaggio missionario nel mondo non gli aveva fatto perdere di un’ “unghia” le sue radici. Ricordava tutto, con la sua vivida memoria, della sua Casale e l’amava senza nascondersi.

Lunedì 23 ottobre il suo telefono ha squillato in continuazione inutilmente: dovevamo accordarci per la nostra riunione e per la presentazione del suo ultimo libro mercoledì, in Vescovado.

Nella sera la notizia. Ci sentivamo orfani. Mentre terminava la celebrazione della S. Messa, e forse, mentre ancora era assorto sulla Comunione, cadeva a terra. Questa volta non ci aveva avvisato.

Senz’altro una morte serena e felice nella sua forte e cristallina fede. Noi cercheremo di colmare una mancanza con la memoria ed il sentimento. Il nostro lavoro proseguirà con lo stesso impegno, con il suo stimolo e la sua presenza perenne, sapendo che lui è sempre li a guardarci e rimbrottarci se sbagliamo: lì, tra noi riuniti, piccolo sulla sua sedia, sempre nostro referente storico.

Compagnia Casale Nostra

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