Ospedali lodigiani: «Una lunga serie di dimissioni tra l’8 e il 10 agosto 2023»

L’allarmante segnalazione di tre consigliere comunali da Lodi, Casale e Codogno

Guardando sul sito della ASST di Lodi alla voce “Albo Pretorio” ci si imbatte nelle delibere/determine dirigenziali. Un esercizio importante perché da questa lettura (quindi dagli atti ufficiali e non solo dagli annunci) si possono dedurre e valutare alcune scelte organizzative e si possono osservare le dinamiche del personale dipendente: dimissioni, assunzioni, concorsi, ecc. Durante questa lettura siamo state particolarmente colpite dai contenuti delle determine dei gg tra l’8 ed il 10 di agosto. Solo in questi pochi giorni si registrano 14 dimissioni tra personale medico e tecnici sanitari, più una serie di dimissioni o pensionamenti anticipati da parte del personale infermieristico. Parliamo di 3 ANESTESISTI, 3 MEDICI DELLA RADIODIAGNOSTICA, 2 NEFROLOGI, 1 MEDICO UROLOGO, 1 MEDICO DI CHIRURGIA GENERALE, 1 MEDICO DI MEDICIAN INTERNA, 1 MICROBIOLOGO, 1 FISICO SANITARIO, 1 TECNICO DI LABORATORIO.

Si tratta di dimissioni di personale medico in servizio da tanto tempo nei nostri ospedali (due di loro molto storici) ma soprattutto di personale recentemente assunto (2 dal 2021; 1 dal 2022; 2 dal 2023). Quest’ultimo dato ci preoccupa e ci interroga rispetto alle motivazioni che portano personale sanitario appena assunto ad andarsene da Lodi. Abbiamo letto dichiarazioni della dirigenza che parlavano di un investimento sui giovani neoassunti, ma ora pensiamo che i cittadini abbiano diritto di capire le motivazioni di questo turnover. Soprattutto questo lo si deve ai pazienti che si vedono cambiare i riferimenti sanitari così importanti soprattutto se si ha una malattia cronica. In particolare il nostro pensiero va al reparto di Nefrologia. Un reparto che un tempo costituiva un “fiore all’occhiello” della rete ospedaliera del lodigiano, per capacità e umanità nell’approccio con le persone malate.

Attualmente sono rimasti in servizio solo 6 medici: due di loro sono stati richiamati dalla pensione e gestiscono i reparti per la dialisi a Casalpusterlengo e a S.Angelo, mentre quattro ruotano tra il reparto di nefrologia e la dialisi presso l’ospedale di Lodi, ma ben 2 di loro hanno presentato le dimissioni: uno dall’1.10.23 e l’altro dal 30.11.23.

Stiamo parlando di un reparto molto delicato che necessità di continuità nella cura e nel rapporto medico-paziente. È sempre necessario, ovviamente, che il medico conosca bene la storia clinica dei pazienti, ma in questo caso questo è fondamentale per creare la fiducia necessaria ad affrontare una malattia severa e cronica. I pazienti hanno bisogno di affidarsi, di costruire un rapporto di fiducia, di essere ascoltati per affrontare i tanti problemi di salute che si trovano sul loro percorso di vita. Il continuo turnover dei medici in nefrologia e la carenza ormai patologica di materiale dedicato e necessario sono diventati un gravissimo problema che deve trovare soluzione al più presto. Ne hanno pieno diritto i cittadini che soffrono di questa patologia.

Riprendendo a guardare l’Albo Pretorio in questi giorni si può vedere che l’ASST sta assumendo qualche figura professionale medica, infermieristica e di ostetricia, attraverso bandi e concorsi. Qualche assunzione viene fatta a tempo determinato (12- 18 mesi), qualcuna avrà tempi lunghi (concorso per 30 posti di infermiere che conferma nei fatti che è vero che gli organici si sono ridotti!) ma sta di fatto che ci troviamo di fronte a questo turnover continuo che ci preoccupa per la qualità della cura.

Riscontriamo continuamente anche il malessere del personale sanitario ed infermieristico che è sottoposto a ritmi e turni di lavoro elevati e che definisce con chiarezza una carenza permanente di personale. Pensiamo che questa situazione non tuteli il personale ma anche noi cittadini che abbiamo bisogno di certezza nella cura.

*Consigliere comunali a Lodi, Codogno e Casalpusterlengo

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