Lettere al Direttore / Lodi
Venerdì 24 Ottobre 2025
NON È UN PAESE PER PICCOLI «I vostri bambini hanno rotto le p... per l’intero viaggio»
La lettera di Mauro Boni
Gentile redazione,
domenica 19 ottobre mi trovavo su un treno alta velocità Italo Roma-Milano, insieme a mia moglie ed ai miei due bambini di 3 e 5 anni.
I bambini, si sa, non amano stare seduti e zitti e quindi abbiamo cercato di intrattenerli durante il tragitto nel migliore dei modi, leggendo loro dei libri, proponendogli dei giochini e, di tanto in tanto, io e mia moglie ci siamo alternati per farli camminare lungo il corridoio e nelle altre carrozze per permettergli di sgranchirsi le gambe.
I bimbi viaggiavano per la prima volta su un treno veloce e, l’idea di addormentarsi, non li ha accarezzati nemmeno lontanamente; hanno parlato, riso e giocato per tutto il tragitto e l’entusiasmo di quella avventura si poteva leggere nei loro occhi gioiosi.
Giunti alle porte di Milano Rogoredo, fermata di discesa dal treno comoda per tornare a Lodi, con nostro immenso stupore, un passeggero che era seduto dietro di noi ci ha detto in malo modo che i nostri bambini avevano rotto le “p…” per tutto il viaggio e ci ha esortato a viaggiare in macchina la prossima volta per non disturbare gli altri.
Ho allora chiesto al signore e alla compagna/moglie seduta vicina, se avessero dei figli e mi hanno risposto che non ne avevano, ma avevano un cane e, indicando quello posto sotto il mio sedile dentro una cuccia portatile, ci faceva notare quanto bravo e silenzioso fosse stato durante tutto il viaggio, paragonandolo quindi ai nostri piccoli “diavoletti”. Capite dove la nostra società sta andando!
Per essere educati, anche forse più del dovuto, io e mia moglie ci siamo scusati per il disturbo e abbiamo anche detto che se fosse stato possibile pagare un sovrapprezzo al biglietto per il rumore dei nostri bimbi lo avremmo fatto, ma l’uomo visibilmente seccato ha aggiunto che dovevamo sentirci in imbarazzo per il disturbo, scegliere la macchina per gli spostamenti futuri e che quella (carrozza smart- quindi la carrozza più economica di Italo) non era una carrozza per bambini.
Tralasciando il dispiacere nostro e dei nostri bimbi per le espressioni di collera che abbiamo dovuto subire ed alle quali, volutamente, non abbiamo voluto replicare con altrettanti insulti, mi chiedo in che mondo viviamo!
L’intolleranza per i bambini ha raggiunto livelli estremi se si ipotizza l’esistenza di carrozze sui treni nelle quali rinchiudere i bambini… senza nulla togliere ai cani, magnifiche creature del mondo animale, pensiamo davvero che sia possibile anche solo immaginare di paragonare un animale ad un bambino?
Non voglio giustificare l’irrequietezza dei miei figli (che preciso però non aver mai toccato livelli di maleducazione), ma come possiamo pensare di migliorare la nostra società, riempiendoci la bocca di parole quali inclusività, tolleranza, progresso, se ci dà fastidio sentire un bambino che canta una canzone o legge un libricino a voce alta? Oppure quel signore voleva dirci che sarebbe stato meglio fare come la maggior parte dei genitori su quel treno, ovvero mettere in mano ai nostri bambini un tablet o un telefonino e tappar così loro la bocca, in modo tale da garantire a lui un viaggio più confortevole?
Non so se gli altri passeggeri fossero d’accordo con lui, abbiamo però sicuramente incassato la solidarietà dei nostri vicini di viaggio, una coppia anziana che ci ha sussurrato “…si vede che non hanno figli!” e del controllore, una gentile donna, che ci ha assicurato che i bambini non stavano creando nessun problema.
Detto ciò voglio comunque ringraziare quel passeggero perché mi ha permesso innanzi tutto di dimostrare ai miei figli che all’arroganza degli insulti si può replicare con il sorriso sulle labbra, la gentilezza e l’educazione e poi mi ha dato conferma che se i nostri bambini “disturbano” quando recitano canzoncine e giocano tra loro, invece di stare ipnotizzati davanti ad uno smartphone siamo sulla strada giusta dell’educazione!
Ed aggiungo una citazione di Papa Francesco “…preferiscono cani e gatti ai figli, così da vecchi saranno soli!”.
Mauro Boni
Lodi
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