LODI «Un braccio di ferro sterile sulla rotonda della Faustina, in 40 anni non è cambiato niente»

La lettera di Giacomo Cofferati

Egregio Direttore,

Sono nato nel 1973, per 43 anni sono vissuto alla Faustina, l’ho vista quando c’erano poche case, ho giocato nei suoi campi, ho visto quegli stessi campi divenire dapprima cantieri edili e poi case, ho visto il quartiere espandersi oltre via San Colombano, ho visto la costruzione del centro commerciale di via Grandi e ne sto vedendo la demolizione, insomma ho visto il quartiere modificarsi, crescere, svilupparsi ma una costante è sempre rimasta quasi identica: la rotonda della Faustina.

Quella rotonda è cambiata ben poco con il passare degli anni, tutto evolveva, in meglio o in peggio, tutto cambiava, ma la rotonda era sempre la stessa come a ricordarci le tante storie di chi, nell’arco del tempo, l’ha percorsa e quelle di chi, percorrendola, è incappato in incidenti più o meno grossi; ricordo. quando ero poco più che un ragazzino, si ribaltò un auto cisterna di gpl, fortunatamente non esplose e tutto finì bene, ricordo quando esplose la Barloecker, il caos che si creò alla rotonda con i mezzi di soccorso abbastanza nei guai.

Vede direttore ho visto il quartiere cambiare, ho visto le giunte comunali e provinciali cambiare ma sempre con le stesse costanti: la rotonda, le sue problematiche e i suoi pericoli, le proposte per modificarla e il braccio di ferro tra Provincia, Comune e Anas in merito alle competenze sulla rotonda, un braccio di ferro sterile, totalmente inutile poiché gli incidenti, dalla “strusciatina” al ribaltamento delle auto continuano. Negli ultimi anni ho letto delle modifiche proposte e ho visto la modifica della segnaletica orizzontale, eppure nulla è cambiato quasi non ci si rendesse conto che per rendere più sicura la “rotonda della morte” le soluzioni sono 2: o posizionare dei semafori o creare un sottopassaggio (tra l’altro mi pare che una recente proposta simile sia stata fatta) che consenta, tra l’altro, ai due tronconi della pista ciclabile, di congiungersi. Eeeh, sì! via San Colombano è stata, anche recentemente, migliorata, al suo lato c’è una pista ciclabile che potrebbe condurre a Massalengo, peccato che sia interrotta proprio dalla rotonda della Faustina decisamente troppo pericolosa da attraversare in bicicletta.

Vede, direttore, ho visto e percorso il vecchio sovrappasso ferroviario della Bassiana, il famigerato k2, l’ho visto abbattere e ho visto creare il sottopassaggio e la rotonda di via Piermarini, che ho visto costruire, ho visto i semafori della Bassiana e li ho visti sparire, ma non ho mai visto apportare serie modifiche alla rotonda all’ingresso della nostra bella cittadina, ho assistito alla nascita di comitati per le rotonde di viale Dante, di salvaguardia del parco Isola Carolina e le problematiche sono state, più o meno, risolte o sono in lavorazione, ma mai nulla per la rotonda e allora mi chiedo, ma è mai possibile che le giunte non facciano nulla se non nasce un comitato? È per forza necessario che i cittadini debbano rompere le scatole costantemente perché le giunte comunali e provinciali si attivino per risolvere i problemi? E ancora, Lodi ha un’infinità di piccoli e grandi problemi come il nodo della piscina Ferrabini (che si trascina da anni penalizzando i cittadini), la questione della casa di riposo Santa Chiara, etc, e allora mi chiedo: se da quasi 50 anni le varie giunte non sono state capaci, o non hanno voluto, a questo punto è lecito chiederselo, risolvere il problema della viabilità della Faustina, come possono risolvere gli altri problemi? C’è la volontà di porre le risoluzioni o come sempre basta affidarsi al vecchio gioco dello scarica barile sulle responsabilità e competenze?

Vede direttore, da tempo vedo le varie giunte metter pezze qua e là per attenuare i problemi, ma ultimamente mi ricordo cosa diceva mio nonno: “per giustà la roda dla bicicleta se pod met le peze, ma peza dopu peza la roda tuca cambiala!” possibile che le giunte non siano in grado di cambiare la ruota dell’andazzo delle problematiche?

Giacomo Cofferati

Lodi

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